di Emanuele Scarci

Esselunga rimborserà l’eurobond da 500 milioni di euro in scadenza a ottobre ma non si sbilancia sul come intenda affrontare la scadenza: con l’emissione di un altro prestito obbligazionario o ricorrendo a un finanziamento bancario? L’azienda risponde: “Sono notizie privilegiate che non possiamo diffondere”.

Tuttavia entrambe le scelte comporteranno per Esselunga un costo del debito più salato del 2017 quando il retailer (nell’era della politica dei tassi prossimi allo zero) collocò due eurobond, del valore nominale di 500 milioni ciascuno, di cui il primo con un rendimento effettivo a scadenza di appena 0,99%. L’altro eurobond ha un rendimento dell’1,9% e scadrà nell’ottobre del 2027.
L'emissione dei due prestiti obbligazionari servì al retailer lombardo per rimborsare il pool di banche che finanziò il riacquisto del 67% della società Villata (custodisce gli asset immobiliari della società) dalle mani di Marina, Giuseppe e Violetta Caprotti, eredi del fondatore Bernardo scomparso un anno prima.

Il costo del debito

Oggi i tassi correnti di mercato sono nettamente saliti e indebitarsi costa molto di più, sia sul circuito bancario che su quello obbligazionario. Anche se poi i tassi passivi variano a seconda del rating dell’emittente. Lo scorso ottobre le agenzie internazionali Moody’s e Standard & Poor’s hanno confermato l’esclusione dei titoli Esselunga dall’area degli investimenti consigliati a causa del debito elevato.
Nel 2017 però a fronte di 1 miliardo richiesto da Esselunga al mercato per le due obbligazioni, gli investitori offrirono 9,2 miliardi. Questo contribuì a far scendere i tassi in misura significativa.
A quanto ammonta oggi il debito della società? La Posizione finanziaria netta è negativa per 1,9 miliardi, da 1,7 miliardi dell’esercizio precedente. Esselunga però ha spalle larghe: vanta un patrimonio netto di 1,87 miliardi.

I conti

Nel 2022 la catena commerciale ha realizzato ricavi consolidati per 8,83 miliardi, +3,2%, e un Margine operativo lordo di 501 milioni (-27%).
L’appesantimento della Posizione finanziaria netta è stato indotto dal riassetto societario: il gruppo ha infatti acquistato il 32,5% dell’immobiliare La Villata da Unicredit per 435 milioni. Oggi tutte le società del gruppo Esselunga sono interamente di proprietà di Marina Caprotti, 45 anni, e della madre Giuliana Albera, 82 anni.