A gennaio 2023 peggiora il clima di fiducia dei consumatori rilevato da Istat, complice l’aumento dei prezzi al dettaglio che ha raggiunto le due cifre.
L’indice torna a diminuire dopo due mesi consecutivi di crescita. Il ripiegamento dell’indice è dovuto soprattutto ad un’evoluzione negativa delle opinioni sulla situazione personale cioè sulla disponibilità di reddito.

In dettaglio, si stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 102,5 a 100,9) e un aumento dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 107,9 a 109,1). Con riferimento alle imprese, il clima di fiducia migliora in tutti i comparti ad eccezione del commercio al dettaglio: l’indice passa da 112,4 a 110,3.

“Il clima di fiducia tratteggia bene quello che sta accadendo nel paese - commenta Lucio Poma, economista di Nomisma -, dove consumatori e imprese percepiscono in maniera differente gli eventi a livello internazionale. I consumatori iniziano ad avvertire intensamente la diminuzione del potere di acquisto: il clima di fiducia personale ne è quindi fortemente penalizzato, perdendo circa tre punti. Tuttavia, le attese sulla situazione economica generale e quelle sull’occupazione sono invece positive: per queste componenti il clima di fiducia aumenta”.