Nuova nata in casa Rosaria. Lo storico marchio siciliano, noto per l’Arancia Rossa Rosaria, giunta alla quattordicesima stagione (il marchio Rosaria è stato battezzato nel 2005), dopo Baby Rosaria (piccolo calibro, particolarmente succosa, ottima per le spremute) della stagione 2017-18 e l’Arancia Bionda Rosaria, presentata lo scorso novembre, sta lanciando sul mercato Rosaria Arancia Bio, le cui confezioni saranno in bella mostra alla prossima edizione di Fruit Logistica (Berlino, 5-7 febbraio), in cui OP Rosaria sarà presente ancora una volta in forze.

“E’ il nostro battesimo nel bio - sottolinea Aurelio Pannitteri, presidente di OP Rosaria -, un progetto che accarezzavamo da qualche anno e che ora stiamo concretizzando seguendo i tempi e le modalità richieste dalla normativa. Del resto, siamo da sempre attenti all’ambiente, svolgendo un’intensa attività di difesa delle api sul nostro territorio, grazie alla collaborazione avviata con un nutrito numero di apicoltori locali, e facendo un uso costante negli agrumeti di insetti antagonisti dei parassiti nocivi. Quindi l’affaccio al bio era per noi un approdo naturale”.

In questa prima stagione la produzione biologica, destinata principalmente alla GDO italiana, coinvolge circa 300 ettari e l’obiettivo è di raggiungere le 1.500 tonnellate.

L’OP, con sede a Belpasso, opera con i suoi associati, su un territorio intorno ai 1.500 ettari concentrati alle pendici dell’Etna, nella piana catanese, per una produzione complessiva che supera le 34 mila tonnellate in una stagione che, con le nuove varietà che hanno affiancato la Tarocco, ha raggiunto gli otto mesi, da novembre a giugno. Dopo il battesimo nel bio non si esclude un impegno di Rosaria più importante nella produzione di arance biologiche made in Sicily.