Arriva Fresh, la consegna a domicilio di freschi e surgelati by Poste Italiane

Poste Italiane fa un ulteriore passo nel mondo del commercio elettronico B2c e lancia Fresh, servizio di consegna a domicilio di prodotti alimentari freschi, freschissimi e refrigerati: il servizio, già attivo a Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze, sarà via via esteso a tutti i principali capoluoghi di provincia.

Una triplice alleanza

Il nuovo corriere espresso è frutto della collaborazione con la controllata Mlk Deliveries (joint venture fra Poste e Milkman) e Mazzocco, società del gruppo di sistemi logistici Italtrans, a sua volta specializzato anche nel trasporto di alimentari a temperatura ambiente, a temperatura controllata (da zero a 20 gradi) e a bassa temperatura (-25 °C).

I prodotti acquistati in rete viaggeranno su automezzi appositi e saranno recapitati nella fascia oraria scelta dal cliente.

Il destinatario avrà la possibilità di ritirare il pacco in un punto “fresh”, anziché all’indirizzo indicato in precedenza, segnalando online la variazione fino a 30 minuti prima dell’orario di consegna stabilito inizialmente.

Mlk Deliveries, dal canto suo, riceverà le prenotazioni, gli ordini e ne curerà la programmazione.

La filiera e-commerce vale 71 miliardi

Ricordiamo che l’e-commerce è sempre più importante per Poste Italiane, che, neppure dieci giorni fa, ha annunciato un accordo internazionale con Dhl Deutsche Post, accordo che prevede un’ampia collaborazione fra le due reti e la creazione di una nuova compagnia per l’estensione dei locker sul nostro territorio.

Secondo un recente studio, condotto da Netcomm in collaborazione con The European House – Ambrosetti, la filiera del commercio elettronico ha raggiunto, nel nostro Paese, un fatturato complessivo di 71 miliardi di euro nel 2021, contro i 68 del 2020.

Lo studio indica che la rete del valore dell’e-commerce e del digital retail si posiziona al primo posto tra le 99 attività economiche italiane per incidenza sul fatturato complessivo del settore privato, passando dall’1,2% al 2,1% fra il 2016 e il 2020.