Il 2015 è stato positivo per Gruppo Barilla, sia per quanto riguarda i dati economici che per quanto concerne la sostenibilità. “I risultati rappresentano una conferma dell’efficacia della strategia Buono per Te, Buono per il Pianeta - ha dichiarato il presidente, Guido Barilla -. Nonostante il contesto difficile, l’azienda continua a crescere all’estero e fa meglio della media di mercato in Italia. Siamo impegnati a sostenere l’espansione nei Paesi emergenti, caratterizzati da elevati consumi di pasta e a trarre vantaggio dalle opportunità nella nostra offerta di prodotti da forno”.

Il fatturato 2015 ha raggiunto 3.383 milioni di euro, con un +2% sul 2014 al netto dell’effetto cambio. Il margine operativo ricorrente, al lordo degli interessi, tasse, delle svalutazioni e degli ammortamenti (Ebitda), ha avuto un’incidenza media del 13% sui ricavi, in linea con l’anno precedente (440 milioni di euro rispetto a 427).
La spesa per investimenti è stata di circa 147 milioni di euro, pari al 4% del fatturato. Prosegue la riduzione dell’indebitamento, che è passato dai 250 milioni del 2014 ai 170 del 2015.

Nel 2015 in Europa (Italia esclusa), i volumi di vendita sono cresciuti del 4%. Il fatturato netto della regione America è salito grazie al contributo di tutti i Paesi di presenza. Negli Stati Uniti l’aumento è stato sostenuto dalla categoria pasta, anche grazie al lancio di nuovi prodotti.

Rapporto di sostenibilità: fra le altre cose il Gruppo ha potenziato lo sviluppo dei progetti di agricoltura sostenibile e, nel 2015, ha acquistato 140.000 tonnellate di grano duro sostenibile (+50% rispetto al 2014) da 1.300 aziende agricole. Allo stesso tempo ha triplicato - dal 6% al 18% - la quota di materie prime strategiche comprate da filiere gestite responsabilmente: l’obiettivo è di raggiungere il 100% entro il 2020.

Riguardo all’attenzione all’ambiente, c’è stata inoltre una riduzione del 19% dei consumi idrici e del 23% delle emissioni di gas serra, per ogni tonnellata di prodotto. Tutto questo grazie anche al progetto del “Treno del Grano”: un nuovo raccordo ferroviario per il trasporto del grano duro fino al più grande stabilimento di pasta al mondo, presso la sede Barilla di Parma, il che significa avere circa 3.300 camion in meno sulle strade, con una riduzione di 1.100 tonnellate di emissioni di gas serra.