Fusione in vista tra colossi: Carrefour è in trattative per la sigla di un accordo con il gruppo canadese Couche-Tard, che vanta una rete di 14.200 punti di vendita, 9.200 in America, fra supermercati di prossimità e stazioni di servizio stradali.

E infatti il canadese ha lanciato, il 13 gennaio, un'offerta di acquisto amichevole di titoli Carrefour a 20 dollari per azione, un valore che dovrebbe rimanere costante nel prosieguo delle trattative e che fissa il valore d'impresa del francese a 16,1 miliardi di euro.

Bruno Le Maire, il Ministro francese dell'economia, ha espresso tuttavia un parere nettamente contrario, una sorta di veto, all'operazione, cosa che potrebbe generare un estenuante testa a testa fra la politica e le ragioni di quello che dovrebbe essere un libero mercato.

Il potenziale acquirente o socio – i termini dell’accordo non sono ancora del tutto chiari - con sede a Laval (Montreal) in Québec e il cui nome, una volta tradotto, significa ‘Vai a dormire tardi’, possiede anche, in Europa, l’insegna di carburanti Circle K, presente in Scandinavia, Polonia, Paesi Balcanici e Russia.

Il fatturato mondiale del canadese, espresso in dollari Usa, supera, nel preconsuntivo 2020, i 54 miliardi, circa 45 miliardi di euro.

Carrefour, dal canto suo, attraverso 12.300 negozi nel mondo, supera gli 80 miliardi di euro. Ha chiuso il terzo trimestre 2020 con ricavi di 19,69 miliardi di euro, in crescita dell’8,4 per cento, una variazione che è stata la più alta degli ultimi 20 anni.

Facendo una semplice addizione, rozza ma esplicativa, se l’operazione andasse in porto, nascerebbe un gruppo distributivo da 125 miliardi di euro, con una rete, sommando i vari format, di quasi 27.000 punti vendita, comprese le pompe di benzina, ramificata soprattutto nelle Americhe, in Europa e in Asia.

Fantadistribuzione? Mica tanto, perché Alexandre Bompard, presidente di Carrefour, ha già incontrato i vertici del gruppo canadese, guidato dal presidente operativo e Ceo, Brian Hannasch e dal chairman Alain Bouchard, che ha fondato Couche-Tard nel 1980.

La nuova conglomerata si collocherebbe al quarto posto nella graduatoria distributiva mondiale, alle spalle di Walmart, Costco e Amazon, prime tre nella classifica di Deloitte, con fatturati 2018 (ultimo dato disponibile), rispettivamente, di 514, 141 e 140 miliardi di dollari Usa.

Del resto, Couche-Tard ha una vera fame di espansione: nel 2020 ha cercato di acquisire, senza successo, due importanti catene di distribuzione carburanti, ossia l’australiana Caltex (gruppo Chevron) e la statunitense Speedway.