Il Mise si mobilita contro l’anomalo caro prezzi, peraltro già indagato più volte, specie nei negozi non organizzati in catene, dal Comando carabinieri per la tutela agroalimentare, nucleo operativo che fa capo al Mipaaft e dalle Fiamme gialle.

Lo Sviluppo economico, dal mese di febbraio, sta infatti vagliando tutte le segnalazioni, pervenute presso gli uffici competenti, che riguardano, pratiche commerciali scorrette e altri fenomeni distorsivi legati all’attuale emergenza sanitaria.

Il giro di vite riguarda, questa volta, come spiega in una nota, il sottosegretario Alessia Morani, riguarda “specialmente i prezzi di mascherine e altri prodotti che coadiuvano il contenimento dei rischi di contagio. Le segnalazioni sono sistematicamente condivise con la Guardia di Finanza e con l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, ciascuno per i profili di competenza”.

Al fine di individuare inoltre soluzioni di sistema e prevenire ulteriori criticità che potrebbero estendersi anche su altri beni di prima necessità, il sottosegretario al Mise con la delega ai Consumatori spiega che “è stato già attivato un tavolo a distanza con tutte le associazioni di categoria, sia per la parte produttiva che distributiva, attraverso il quale acquisire lo stato dell’arte dei mercati, monitorare gli andamenti e rinforzare un’azione di moral suasion sulle imprese, anche mediante le associazioni di riferimento”.

“Parallelamente - conclude Morani - è stato potenziato lo scambio di dati con l’Istat, il sistema camerale e altri soggetti istituzionali al fine garantire non solo l’analisi dell’andamento dei prezzi al consumo, ma anche di quelli lungo tutta la filiera distributiva”.