I prezzi delle fonti energetiche alle stelle e, per conseguenza, i rincari lungo la catena logistica e l’impennata delle materie prime, hanno portato l’olandese Ingka Holding, il principale franchisee di Ikea, ad annunciare un aumento dei prezzi di vendita del 9 per cento per il 2022.

La società, che controlla la maggior parte dei punti vendita del gruppo (397 su un totale di 422) e che, in Italia, possiede i centri commerciali Elnòs di Brescia e Tiare Shopping di Gorizia, ha infatti spiegato, in una nota che “purtroppo, per la prima volta, da quando l'aumento dei costi ha iniziato a influenzare l'economia globale, dovremo trasferire alcuni aumenti sui nostri clienti. L’incremento medio di Ingka Group sarà del 9% a livello mondiale, con variazioni a seconda dei Paesi, variazioni che riflettono le pressioni inflazionistiche locali". I rincari riguarderanno sia lo scacchiere Europeo, sia l’area americana.

Il 30 novembre Eurostat ha reso noto che l’inflazione, in anno mobile, ha toccato, nell’area Euro, quello che è, per ora, il picco massimo del 4,9 per cento (4,1% in ottobre), determinato soprattutto dalla componente carburanti che ha fatto registrare un +27,4% rispetto al +23,7 per cento di ottobre. I prodotti industriali non energetici mostrano, per il momento, una variazione molto più contenuta (dal +2% al +2,4), insieme ad alimentari, bevande alcoliche e tabacco (+2,2 contro il +1,9 della precedente rilevazione).

I prezzi al consumo, riferiti ad ottobre, sono saliti, sempre secondo Eurostat del 4,1%, un dato superiore a quello rilevato dall’Istat per il nostro Paese, dove, a novembre, l’indice nazionale per l’intera collettività al lordo dei tabacchi ha messo a segno un 3,7% su base annua, dal +3 per cento del mese precedente.