Mentre la Cabina di regia prevista pe oggi, martedì 20 luglio, si prepara a dare corpo alla via italiana al Green Pass, che potrebbe coinvolgere, fra gli altri, il settore dei centri commerciali, Cushman & Wakefield fa il punto sul sentiment dei visitatori.

L’indagine campionaria, riguardante il periodo dal 21 aprile al 16 maggio, ha coinvolto circa 13.000 clienti abituali di 32 shopping center gestiti, nel nostro Paese, dal big mondiale dell’immobiliare.

Come è noto, dopo la riapertura nei week end, a partire da sabato 22 maggio, le affluenze sono tornate a crescere, con un tasso intorno al 25%, anche grazie alla campagna vaccinale.

Oltre 50% degli intervistati continua a dare una preferenza al negozio, rispetto all’acquisto online e, il 59% dichiara che, con il ritorno alla normalità, continuerà a fare acquisti di tipo classico.

In particolare, il 38,5% prevede che farà maggiori spese nel retail e un 20,5% li effettuerà esclusivamente in negozio, a fronte di un 13,2% che preferirà il digitale.

“La risposta - afferma Lamberto Agostini responsabile dei dipartimenti Pds e asset services di Cushman & Wakefield Italia - fa ben sperare per la seconda parte dell’anno, dove ci aspettiamo un rimbalzo nei consumi negli shopping center, guidato dal desiderio di tornare a frequentare i luoghi di riferimento, favorito anche dall’elevato livello di risparmi accumulato in questi mesi di restrizioni”.

Se dopo il primo lockdown l’attenzione dei clienti era focalizzata prevalentemente sui temi della sicurezza, ora emerge nettamente una rinnovata voglia di shopping.

Del resto, secondo C&W, circa un 40% degli intervistati non ha cambiato i propri stili di acquisto rispetto a una situazione non “compromessa” dal Covid, mentre un altro 40% non ha rimpiazzato gli acquisti persi nel weekend: c’è chi ha preferito non spendere (21,2%) e chi ha diminuito la frequenza di visita, non potendo usufruire del fine settimana (19,8%).

Solo un 5% ha dichiarato di aver sostituito il centro commerciale con i negozi di vicinato, mentre il 14% ha supplito con il digitale.

Tuttavia, come detto, pende, anche su questa industry, una soluzione ‘alla francese’, con il rischio di una sanzione, per i trasgressori, di 400 euro, cifra che trapela dalle bozze del nuovo decreto.

Nonostante le vaccinazioni procedano in tempi spediti - gli individui che hanno ricevuto entrambe le dosi hanno raggiunto, secondo le statistiche governative, il 50,57% della popolazione sopra i 12 anni, per un totale di 27.581.936 persone (dati aggiornati alla mattina del 20 luglio) - è scontato prevedere il forte impatto negativo che deriverebbe da tutti coloro che, presumibilmente, si ritroveranno a fare i conti con nuove misure di emergenza.

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