Lanciato in ottobre il progetto 'La Vita in Blu' di Auchan non smette di suscitare polemiche e perplessità. In questi giorni molte testate hanno messo in primo piano l’argomento dando la parola alle controparti: gli industrial da un lato, la catena francese all’altro.

Ma di cosa si tratta? Di una selezione di prodotti che Auchan s'impegna a selezionare per le loro caratteristiche e proprietà nutrizionali, ossia i Prodotti Blu, che aiutano, secondo la catena, a mangiare con consapevolezza.

Sul sito dedicato i pregi e i limiti dell’iniziativa sono esplicitati in modo chiaro, ma è sicuramente condivisibile quanto argomenta Luigi Bordoni, presidente di Centromarca: "L’iniziativa di Auchan rivela un’elevata discrezionalità. Le informazioni fornite al consumatore non consentono di identificare con chiarezza quali sono i criteri per l’assegnazione dell’evidenziazione a scaffale. Ne risulta una comunicazione incompleta e fuorviante, che confonde e può determinare una distorsione della concorrenza. Quindi non in linea con le prescrizioni del Codice del Consumo, in cui è stabilito che le informazioni devono essere espresse in modo chiaro e comprensibile, tali da assicurare la consapevolezza del consumatore. Per questo abbiamo incontrato i rappresentanti di Auchan ed esposto le evidenze delle nostre analisi. Ora attendiamo un riscontro dal gruppo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, già da ottobre, Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare: "Siamo sinceramente allarmati dall’irresponsabile tendenza di alcune catene di distribuzione e aziende multinazionali di scegliere in totale autonomia, secondo regole non condivise, sistemi di valutazione dei prodotti alimentari basati non su evidenze scientifiche, ma sulla demonizzazione di un alimento o di un altro".

Come replica il colosso francese? Interpellato da numerose testate – sotto è ripreso quanto riportato da Adn Kronos del 13 ottobre - Carlo Delmenico, direttore responsabilità sociale d'impresa, programma benessere di Auchan Retail Italia ha detto: “I prodotti sui nostri scaffali sono tutti di comprovata qualità. La selezione non ha l'obiettivo di discriminarne alcuni, quanto piuttosto quello di evidenziare, all'interno delle singole categorie, quelli che risultano avere il miglior equilibrio nutrizionale. Tale valutazione avviene in base a un algoritmo scientifico che utilizza le informazioni contenute nelle etichette, partendo da una selezione convalidata da un collegio di esperti nazionali e internazionali”.