Cresce nel terzo trimestre – luglio-settembre 2016 – il clima di fiducia, aumenta la propensione al consumo e cala l’orientamento al risparmio. Questo lo scenario che emerge dal Global Survey sulla Consumer Confidence di Nielsen su un campione di oltre 30.000 individui in 63 Paesi.

Per gli italiani l’indice di fiducia si posiziona a 57 in aumento di 2 punti rispetto al dato di aprile-giugno. Emergono segnali positivi sul fronte della propensione al consumo e fa registrare un incremento di 4 punti rispetto a un anno fa (18% vs 14%) la quota di coloro che ritengono quello presente il momento giusto per fare acquisti e, contestualmente, cala la percentuale di chi si dichiara orientato al risparmio (38% vs 40% del periodo luglio-settembre 2015).

"Dall'indagine la posizione dell'Italia si configura in lento ma progressivo miglioramento – conferma Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen -. L'indice di fiducia si mantiene, infatti, sensibilmente al di sopra dei livelli registrati nel periodo di crisi, quando aveva toccato quota 41, sia nel 2012 che nel 2013. Occorre d'altra parte concentrare le energie perché il sentiment di positività che va affermandosi si traduca in comportamento di acquisto".

Per quanto riguarda la percentuale di quanti ritengono l'Italia ancora in recessione si è osservato un calo di 5 punti percentuali rispetto a un anno fa (84% vs 89%). Tuttavia, solo il 13% pensa che l'Italia possa uscire dal tunnel recessivo nei prossimi 12 mesi.

Risulta stabile, nello stesso tempo, la quota di coloro che hanno dichiarato di intravvedere una svolta positiva nelle prospettive dell'andamento occupazionale (11%).
D'altra parte la sicurezza del proprio posto di lavoro rimane in testa alle preoccupazioni degli italiani (19%) seguita a poca distanza dall'apprensione destata dagli attacchi terroristici in Europa.

Comportamenti di acquisto: il 30% dei nostri connazionali dichiara di spendere per comprare vestiti, il 29% per i viaggi e il 22% per gli svaghi fuori casa. Per quanto riguarda queste ultime due voci, si rileva un incremento rispettivamente di 3 e 2 punti, se raffrontate al terzo trimestre 2015.