Nel 2020 gli acquisti online dei consumatori italiani nel comparto food&grocery varranno 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 55%, quasi 1 miliardo in valore assoluto in più rispetto al 2019. La componente più rilevante (pari all’87%) è rappresentata dall’alimentare: all’interno di questa categoria il grocery alimentare diventa il principale segmento online, grazie a una crescita dell’85% rispetto al 2019 e un valore di 854 milioni di euro. Seguono il food delivery con 706 milioni (+19%) e l’enogastronomia, con 589 milioni di euro (+63%).

Questo è quanto emerge dall'Osservatorio e-commerce B2C, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.

“A fine 2019, il food&grocery era il comparto più dinamico online, ossia con il ritmo di crescita più sostenuto (+40% circa), ma il meno maturo, ossia quello con il tasso di penetrazione più basso, pari all’1,1% del valore totale degli acquisti retail dei consumatori italiani - commenta Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio -. Con lo scoppio dell’emergenza Covid-19, la domanda online di prodotti alimentari è in alcuni casi decuplicata, mettendo sotto pressione gli attori dell’e-commerce. Il lockdown, le nuove esigenze (e paure) dei consumatori hanno fatto cadere le barriere all’utilizzo del canale (e dei pagamenti digitali) e hanno convinto anche i distributori più restii al cambiamento della necessità di potenziare l’offerta online, oggi non adeguata”.

I picchi “straordinari” di richieste in questo lockdown e l’incapacità di soddisfarli da parte della maggior parte degli operatori hanno accelerato un processo sia di digitalizzazione (per chi online non era ancora presente), sia di adeguamento delle risorse logistico/distributive, (per chi online c’era già).

Molti negozi fisici, focalizzati sui beni alimentari e di prima necessità, si sono avvicinati per la prima volta al commercio elettronico grazie alla collaborazione con soggetti terzi già presenti su Internet (piattaforme di food delivery e altro). Ancora più numerosi i negozi di quartiere che hanno iniziato a lavorare con strumenti digitali meno evoluti dell’e-commerce, ma ugualmente interessanti, come la presa in carico dell’ordine via whatsapp o per telefono.

Rispetto al passato è maturata una definitiva consapevolezza dei limiti fino a oggi imposti dall’operatività. Ed è grazie a questa consapevolezza che stanno prendendo forma nuove strategie, finalmente caratterizzate da impegno e risorse adeguati a sostenere una crescita strutturale del canale nei prossimi anni, che tenga conto, fra l’altro, che l’ordine medio è costituito da un numero elevato di prodotti, fino a 50 nel grocery, con un basso valore unitario e con esigenze specifiche, come la gestione a temperatura controllata.