Il numero di imprese che paga i propri fornitori con più di 30 giorni di ritardo a settembre è cresciuto in quasi tutte le regioni italiane, con variazioni più elevate in Valle d’Aosta (+2,7 punti percentuali), Calabria (+1,9) e Sardegna (+0,9). È quanto emerge dallo Studio Pagamenti al 30 settembre 2019 di Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information.

Sempre in settembre si nota un incremento dei pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni anche in Sicilia, Basilicata e Veneto (+0,5%), dove il 7,2% delle imprese adempie ai propri obblighi economici verso i fornitori oltre un mese dopo la scadenza pattuita.

In Piemonte questa percentuale è aumentata di appena 0,4 punti (9,1% delle aziende) così come in Friuli-Venezia Giulia (8,7%). Rispetto allo scorso anno la situazione è sostanzialmente stabile in Lombardia (7% delle aziende con ritardi superiori a 30 giorni), Toscana (11,7%), Lazio (16,2%) e Campania, dove i ritardi gravi sono passati dal 20,1% al 20,2.

In Italia, osserva Cribis, le imprese che saldano i propri pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni sono l’11,5% (era l’11,3% nel settembre 2018), mentre sono più di un terzo (34,9%) quelle che rispettano i termini pattuiti, seppure in diminuzione rispetto a settembre dello scorso anno (36,3).