Mentre Milano scalda i motori per la sesta edizione di Tuttofood, in partenza oggi, lunediì 8 maggio, presso il polo fieristico di Rho, dove terrà banco fino a giovedì 11, estendendosi a tutta la città grazie al fuori salone ‘Food week,’ cosa desiderano gli italiani nel proprio piatto?

Alla domanda risponde “Il futuro dell’alimentazione: tra stili di vita contemporanei e nuovi modelli di fruizione”, ricerca svolta da Censis per Nestlé Italiana.

Il cibo torna centrale - oltre il 91% si dichiara interessato – e, diversamente da quanto accade nel resto del mondo, a guidare la spesa non è il prezzo, importante ma non decisivo: sono specialmente i fattori qualitativi, a partire dalla trasparenza delle informazioni (94,4%), cui seguono la funzionalità (88,4%), la salute (84,6%) e l’eticità (83,5%). A questi si aggiunge l’italianità, un valore per il quale si è disposti a pagare qualcosa in più (85,5%).

La combinazione di tali elementi genera una pluralità di scelte e un mix di soluzioni e canali: cibo pronto e semipronto (utilizzato da oltre 31 milioni di italiani), alimenti salutisti (26 milioni), take-away on line (19,4 milioni), food e bibite nei distributori automatici (25,3 milioni).

Non è tutto. I nostri connazionali si informano molto bene e lo fanno soprattutto in rete (57%, che sale al 74,2% nel caso dei Millennial). Però a comprare il cibo sul web sono ancora pochi.

Altro fattore guida è la marca: il 67,3% è pronto a pagare di più per i brand di fiducia, soprattutto quando si comprano alimenti salutistici e cibi pronti o semipronti. E questo è vero anche quando si ordinano menu a domicilio, dove il garante, la marca, diventa l’insegna del ristoratore, o il nome della piattaforma di acquisto.

Rivestono importanza infine le innovazioni, ma solo quando si dimostrano in linea con l’evoluzione del gusto, delle necessità e delle nuove tecnologie produttive.

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