Mentre i negozi e il retail fisico hanno perso quote, causa Covid, più o meno in tutti i grandi Paesi, nonostante riaperture generalizzate e spostamenti tattici delle ricorrenze, come sta avvenendo per esempio in Francia (qui il Venerdì nero è slittato al 4 dicembre persino per Amazon, il Black Friday e il Cyber Monday 2020 (27 e 30 novembre) hanno registrato un vero record mondiale online, dove sono stati spesi 270 miliardi di dollari sul canale digitale, con una crescita del 36% rispetto al 2019.

A dirlo è Salesforce, multinazionale leader nel Crm. Analizzando il comportamento di acquisto di oltre un miliardo di consumatori sulla piattaforma Salesforce Customer 360, si scopre, ovviamente, che la marcatissima scelta del digitale è stata condizionata soprattutto dalla pandemia.

Ma dall’analisi sui consumatori emergono anche i trend di acquisto che potrebbero guidare, indipendentemente dalle normative dei singoli Stati, anche le festività natalizie.

Il ritiro in negozio sarà, per il commercio fisico, il grande protagonista, e, nonostante la richiesta di spedizioni anticipate, oltre 700 milioni di pacchi dovrebbero fare fronte ai possibili ritardi e arrivare in tempo ai destinatari.

Grazie a questa nuova di consegna, i clienti Salesforce in tutto il mondo hanno già registrato una crescita del fatturato digitale del 95% sulla stagione festiva del 2019.

I social media, al contrario, restano un canale periferico e, anche se il traffico, a causa della netta flessione di interazioni fisiche, è aumentato in modo esponenziale durante tutto l’anno, essi generano ancora un 9 per cento del flusso globale verso siti web commerciali. Tuttavia, nella Black week, i social stessi hanno pur sempre apportato il 3% degli ordini digitali.

Gli sconti aumentano man mano che si avvicina alle festività: a livello globale, la decurtazione media di prezzo è partita con 27% il 26 novembre ed è cresciuto di un punto percentuale, arrivando al 28%, durante il Cyber Monday, con un trend che dovrebbe proseguire, onde incentivare lo shopping, smentendo il solito movimento al rialzo in concomitanza dei giorni più vicini al 25 dicembre.

Tutto conferma, insomma, che il Natale sarà diverso, ma non necessariamente più povero.