Rummo torna in piena salute: lo storico pastificio beneventano, fondato nel 1846 e colpito dall'alluvione, nell'ottobre 2015, ha infatti ottenuto, da Banco Bpm, un finanziamento di 42 milioni di euro.

L’operazione, della durata di 5 anni, è diretta al risanamento totale delle pendenze bancarie residue, dopo il forte indebitamento al quale la società è stata costretta per ripristinare tutti i danni provocati - a macchinari, impianti, magazzino – dalla piena del Sannio, la quale ha portato al blocco della produzione.

Con la ripresa dell’attività, maggio 2016, Rummo ha dato il via alla propria ricostruzione, favorita anche da una vera e propria gara di solidarietà con con l'hashtag #saverummo, che ha avuto larga visibilità in tutta Italia.

Sotto la guida di Cosimo e Antonio Rummo, rispettivamente presidente e amministratore delegato, il primo, e vicepresidente e direttore generale vendite internazionali, il secondo, il pastificio, nei cinque anni successivi, è riuscito ad riaffermarsi non solo in Italia, ma anche all’estero, grazie a un percorso di espansione che la vede oggi presente in oltre 60 Paesi tra i quali Francia, Usa, Svizzera, Regno Unito e Olanda.

Al successo commerciale ha fatto seguito un potente recupero finanziario, con una riduzione del debito iniziale a meno di un terzo, rendendo quindi possibile l’accordo di finanziamento definito con Bpm.

«L’operazione chiude nel migliore dei modi il capitolo della nostra ricostruzione - commenta Cosimo Rummo -, Da domani potremo finalmente concentrarci sui nostri obiettivi industriali e sui programmi di crescita consolidando l’ottimo andamento degli ultimi anni».

Come riporta il quotidiano finanziario Bebeez, mentre nel 2016 il giro d'affari era collassato sotto i 60 milioni di euro, nel 2021 Rummo ha totalizzato ricavi prossimi ai 123 milioni, con un Ebitda positivo di 12,2 milioni.

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