Con il via libera del Senato diventano legge le normative per il contrasto delle pratiche sleali e, anche nel nostro ordinamento, si applicano finalmente i dettami europei. HelpConsumatori.it riporta che, annualmente, tali operazioni causano una perdita stimata in 350 milioni di euro lungo il sistema agroalimentare.

Vengono così spazzati via comportamenti commerciali pesantissimi per il settore primario, come le aste elettroniche a doppio ribasso e le vendite a prezzi inferiori del 15% ai costi medi di produzione elaborati da Ismea.

L'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (Icqrf) sarà l’autorità nazionale deputata alla vigilanza sul rispetto delle nuove leggi, al contrasto dei trasgressori e avrà, fra l'altro, potere di sanzione.

Tecnicamente, come riferisce una nota del Mipaaf, “è stato approvato l'art. 7 della Legge di delegazione europea che definisce la disciplina onnicomprensiva contro le pratiche sleali nella filiera agroalimentare per la tutela di imprenditori e consumatori”.

“I principi individuati dal Parlamento italiano – prosegue il Ministero - permettono di indirizzare il quadro giuridico esistente verso una maggiore tutela degli operatori delle filiere agricole e alimentari rispetto alla problematica delle pratiche sleali. Saranno, quindi, sostenute le buone pratiche e la trasparenza a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari dovranno attenersi prima, durante e dopo la relazione commerciale”.

Infine, saranno introdotti meccanismi di mediazione, ossia di risoluzione alternativa delle controversie fra le parti, valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza attraverso la definizione di accordi quadro nazionali.