EuPC, Federazione europea dei trasformatori di materie plastiche contro il Governo Francese: l’organismo internazionale ha infatti inviato una lettera alla Commissione Europea in cui segnala la violazione degli articoli 27 e 28 (libera circolazione delle merci). La legge francese, proibendo tazze, bicchieri, piatti e shopper in plastica di fatto contravverrebbe ai principi del diritto comunitario.

La messa al bando risale alla legge 17 agosto 2015, ma il decreto attuativo è stato firmato solo lo scorso 21 marzo dal ministro dell’ambiente, Ségolène Royal, e proibirà la circolazione dal prossimo 1 luglio. Il ministro ha anche invitato i cittadini a rispettare la norma da subito.

Il passo successivo sarà l’estensione del divieto di commercializzazione dei sacchetti in plastica nei singoli punti vendita. La prospettiva è di vietare, entro il 2020, anche la commercializzazione di stoviglie in plastica usa e getta, a eccezione di quelle compatibili con il compostaggio domestico.

Fa presente Marco Omboni, presidente di Gruppo Pro.mo (Federazione Gomma Plastica): “Non entro nemmeno nel merito delle possibili violazioni a norme del Trattato Europeo: si tratta prima di tutto una questione di corretto approccio ai temi ambientali”.

Per dimostrare la sostenibilità dei prodotti monouso in plastica, il Gruppo ha condotto uno studio sull’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) delle stoviglie monouso. Dalla ricerca emerge che l’impatto dei prodotti in polipropilene e polistirene, risulta mediamente inferiore rispetto a quello dei beni compostabili.

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