Come anticipato ieri da DM, slittano da aprile a giugno le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood, che passano, per la precisione, al periodo dal 14 al 17 giugno 2020. La decisione, presa da Veronafiere, è naturalmente dovuta all’emergenza Coronavirus.

Chiarisce Giovanni Mantovani, direttore generale dell’ente fieristico scaligero: "Vinitaly, insieme a OperaWine (tasting) si svolgerà in un contesto temporale in cui grandi eccellenze del made in Italy, quali Cosmoprof e Salone del mobile, per esempio, avranno il compito di rilanciare con forza l'attenzione dei mercati internazionali e l'immagine dell'Italia”.

La delibera del Cda è stata frutto di un'attenta analisi dei dati disponibili oltre che dell'ascolto delle posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore.

"Lo spostamento a giugno di Vinitaly e di altre importanti manifestazioni internazionali nelle città di Milano e Bologna - rassicura Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - è un segnale che il made in Italy scommette su una pronta ripresa economica nei settori chiave del sistema-Paese. Auspichiamo quindi che il nuovo calendario fieristico nazionale possa generare una rinnovata fiducia ed essere strumento con cui capitalizzare la ripartenza della nostra Italia".

Il calendario invece tornerà regolare nel 2021, quando le rassegne veronesi daranno appuntamento nelle consuete date del 18-21 aprile.

La decisione fa il paio con un'altra, sempre importantissima, presa in Francia: il rinvio, di Paris Franchise Expo, che slitta dal 22-25 marzo al 24-27 maggio.

Ma qual è il punto di vista delle associazioni?

Dice Ernesto Abbona, presidente Unione italiana vini: “Condividiamo in pieno le scelte di Veronafiere, sia per quanto riguarda la decisione presa, sia per la relativa collocazione temporale, insieme ad altri grandi eventi come Cosmoprof di Bologna e il Salone del Mobile di Milano, che daranno un segnale importante per la ripresa del Paese”.

Sandro Boscaini, presidente Federvini: “Occorre dare un messaggio forte al Paese. Se agiamo uniti nel contesto dello spostamento di data, non solo di Vinitaly, ma di altri grandi eventi internazionali che si svolgeranno in Italia a giugno, potremo contribuire in modo corale al rilancio dell’immagine positiva che merita il made in Italy”.

Riccardo Cotarella, presidente di Assoneologi: “La decisione assunta da Veronafiere su Vinitaly e supportata dalle associazioni della filiera, deriva da considerazioni intelligenti e imprenditoriali. Non si può immaginare un Vinitaly, fiore all’occhiello del settore vitivinicolo italiano, nonché evento che tutto il mondo ci invidia, ridimensionato più o meno fortemente nelle presenze di operatori, che al momento danno previsioni non soddisfacenti. Questo significa tutelare l’operatività dei nostri produttori e allo stesso tempo proteggere l’immagine del vino italiano e di Vinitaly nel mondo”.

Matilde Poggi, presidente Federazione italiana vignaioli indipendenti: “Siamo d’accordo con Veronafiere sulla necessità di modificare le date in calendario di Vinitaly. Giugno è l’ultima data utile per un evento sul vino. Come Fivi siamo comunque pronti a un grande impegno per partecipare, dal momento che questo
mese è dedicato tradizionalmente alle lavorazioni in vigna”.

Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc: “La nostra posizione è di non dare messaggi negativi al mercato, specie in un momento cruciale per il sistema Paese e per il settore. La situazione negli ultimi giorni è stata diversa da quella sperata e, per questo, ci sentiamo di condividere la scelta di Veronafiere e di stare sulla stessa linea di Vinitaly, pur consapevoli che ci sarà molto da fare”.

Luca Rigotti, coordinatore settore vino di Alleanza Cooperative: “Condividiamo la scelta di Veronafiere per lo spostamento delle date di Vinitaly. Ora lavoriamo assieme alla fiera, perché il mondo del vino possa dare un messaggio positivo all’economia nazionale”.