di Luca Salomone

A tenere banco questa settimana è naturalmente Cibus, che torna in presenza per la seconda volta, ma finalmente nel mese canonico, maggio, a Fiere di Parma da martedì 3 a venerdì 6, con un’aspettativa di 3mila espositori e 70mila visitatori. Non mancherà, fino a domenica 8, il consueto fourisalone, per coinvolgere tutta la città in eventi sia gastronomici, sia culturali.

Del resto, i numeri dell’edizione 2021, straordinaria perché svoltasi dal 31 agosto al 3 settembre, hanno già superato ogni attesa: 3mila aziende, 60mila visitatori e 500 novità di prodotto.

Al di là delle cifre, che attestano il ruolo chiave del nostro alimentare, sia sul mercato interno, sia all’estero, le preoccupazioni non mancano, visto che sarà un anno difficile, minacciato dall’inflazione e, quindi, da un concreto rischio di flessione dei consumi.

Edizione extra-ordinaria

Secondo i dati Istat, ancora provvisori, l’indice Nic, per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato, in aprile, un aumento dello 0,2% su base mensile e del 6,2% su base annua, con un leggero miglioramento rispetto al 6,5% di marzo, largamente dovuto ai minori rincari delle forniture energetiche.

Accelerano, tuttavia, i prezzi dei generi alimentari lavorati (da +3,9 a +5,4%), quelli dei beni durevoli (da +1,6 a +2,2), dei non durevoli (da +1,3 a +2,1) e dei trasporti e logistica (da +1 a +5,1).

Fortunatamente l’arrivo degli investimenti del Pnrr e la continua volata dell’export danno speranza. Secondo Federalimentare, co-organizzatrice di Cibus insieme a Fiere di Parma, le statistiche delle vendite oltre confine, da gennaio a novembre 2021, erano queste: Usa +14,3%, Cina +32,7, Corea del Sud +30,7, Cile +50,5, Sud Africa +21,2, Polonia +21,4, Spagna +19,6, Germania + 6,7 e Francia +7,1 per cento.

Più tardi il conflitto russo-ucraino ha fatto esplodere nuovi e allarmanti problemi, come spiega Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: «La guerra sta provocando un aumento di prezzi smisurato di gas e materie prime fondamentali, come il grano, il mais e il girasole e la situazione logistica non migliora le condizioni generali degli scambi e dei flussi nazionali e internazionali. Con il blocco dal Mar Nero, infatti, gli unici trasporti possibili sono via terra e via rotaia, ma l'Ungheria, proprio in questi giorni, sta rendendo molto difficile, se non impossibile, il trasporto dei cereali, provocando un reale rischio di approvvigionamento per il nostro Paese. L'appuntamento di Cibus serve a ribadire la centralità delle nostre imprese alimentari che, pur in condizioni sfavorevoli, continuano a produrre, a cercare nuove soluzioni, consapevoli del fatto che fermarsi non è possibile. Cibus ci ricorda così il valore del food&beverage in condizioni ordinarie e, ancor di più, in condizioni extra-ordinarie».

Mille innovazioni sul palco

Proprio questi, oltre alla sostenibilità, saranno i maggiori temi al centro del ricco carnet di convegni, tavole rotonde, eventi e anche dell’assemblea di Federalimentare, che si terrà all’interno dell'arena parmense.

Ultimo, ma non meno importante un capitolo ben più ottimistico e divertente: le innovazioni. Il XXI appuntamento del salone ne promette mille, ossia mille nuovi prodotti pronti per essere lanciati sul mercato interno e su quello estero, che, rispondendo alla domanda dei consumatori, si focalizzano sugli aspetti salutistici, senza dimenticare il gusto, attraverso nuovi mix di ingredienti, sulla scoperta di ulteriori tradizioni locali, sull’ideazione di packaging ecosostenibili, sulla ricerca del difficile equilibrio fra alimentazione umana e benessere animale.

Negli stand si potranno trovare olii di oliva spremuti a freddo, salumi con meno grassi e sale, pesto realizzato a freddo, formaggi senza lattosio, hamburger vegetali, una vasta offerta di prodotti di nicchia, tante ricette pronte da cuocere o da assaporare e tanto altro.

(Fonte tabelle e grafici: Federalimentare su dati Istat)