Si attenua la prudenza nei comportamenti di spesa delle famiglie italiane. A sostenerlo è l’ultimo Outlook sui consumi di Censis-Confcommercio – l’osservatorio permanente sul “sentiment” delle famiglie italiane – che fra il 3 e il l’11 gennaio ha “tastato il polso” dei consumi nell’ultimo trimestre del 2006, anticipando quelli che dovrebbero essere gli orientamenti dei consumatori, in fatto di acquisti, per i primi mesi di quest’anno.

Gli indicatori di sintesi rilevati dallo studio sembrano confermare l’onda lunga della ripresina, sia pure evidenziando incrementi molto contenuti, specie per ciò che concerne la spesa in valore delle famiglie.

A prevedere di incrementare i propri livelli di consumo nei primi mesi del 2007 - dato simile a quello della seconda metà del 2006 – è oltre un terzo delle famiglie. Ma la spinta a consumi un po’ più consistenti di quanto si rilevava solo un anno fa appare evidente.

Alla fine del 2005, infatti, solo il 25,5% delle famiglie contattate aveva indicato un incremento delle spese per consumi, mentre al termine del 2006 tale percentuale è salita al 33,5%.

In particolare, secondo i risultati della ricerca, saranno gli articoli di arredamento, gli elettrodomestici, i prodotti tecnologici e i personal computer le principali voci che determineranno un aumento nelle spese complessive.

Quasi il 60% delle famiglie prevede di mantenere stabili i livelli di spesa nei primi mesi del 2007. Ma il 29,6% ritiene di incrementarli. Percentuali, queste ultime, molto simili a quelle registrate nel terzo trimestre del 2006. Tuttavia, risultano abbastanza consistenti le quote di chi prevede di effettuare nuove spese in abbigliamento e calzature (quasi il 70% del campione, favorito anche dalla possibilità di approfittare dei saldi di fine stagione), per il benessere (34,2%) e per l’attività sportiva (24,3%).

Ma le voci che, probabilmente, determineranno un ulteriore incremento in valore delle spese complessive sarà rappresentato da nuovi articoli di arredamento (11%), nuovi elettrodomestici e prodotti tecnologici (9,5%).

Nel complesso, anche se è ipotizzabile un ulteriore lieve incremento delle spese complessive in valore delle famiglie rispetto al terzo e al quarto trimestre del 2006, non è ravvisabile un aumento che può definirsi consistente.

Per quanto riguarda la percezione del futuro, aumenta la quota di ottimisti che, nell’ultimo trimestre del 2006, ha registrato un livello del 52,2% contro il 44,8% del trimestre.

Ma da un punto di vista territoriale emergono alcune differenze. Le aree in cui, nell’ultimo trimestre del 2006, rispetto al trimestre precedente, si è registrata una maggiore tonicità dei consumi (e cioè il Nord-Ovest e il Sud), non registrano un’analoga tendenza per quanto riguarda l’ottimismo verso il futuro che, invece, caratterizza maggiormente le famiglie del Nord-Est e quelle del Centro Italia.