Ammontano a 29 miliardi, 2.618 milioni nella sola Italia, gli ammanchi dovuti a errori, furti, danni e taccheggi, che in Europa hanno appesantito il comparto del retail negli ultimi dodici mesi.

A sostenerlo è il sesto rapporto del Barometro europeo dei furti nel retail, realizzato dal Centro di ricerca sul retail di Notthingham, diretto dal professor Joshua Bamfield, in collaborazione con Checkpoint Systems, la multinazionale specializzata nella produzione di sistemi per la sicurezza e la protezione dei prodotti. Il Barometro, che rappresenta lo studio più ampio al mondo sulla criminalità e le perdite nel settore retail, ha raccolto i dati sulle differenze inventariali di 466 importanti retailer di 24 paesi europei, responsabili di 28.297 punti vendita e con un fatturato complessivo di 422.190 milioni di euro.

Nel 2006 il valore degli ammanchi di merce è sceso all’1,24% del fatturato dei retailer, continuando il trend di ribasso cominciato cinque anni fa, quando si è raggiunto il picco massimo dell’1,45%. Tuttavia, quest’anno gli indicatori mostrano la più bassa riduzione nelle differenze inventariali degli ultimi cinque anni.

Il costo degli ammanchi dovuti a errori, furti, danni e taccheggi, grava sulle spalle degli onesti consumatori europei per oltre 220 euro a famiglia, mentre in Italia siamo intorno a 178 euro. Secondo lo studio di Checkpoint Systems, nel nostro Paese i furti da parte dei clienti continuano a essere la causa principale delle differenze inventariali e rappresentano infatti il 50,4% del totale. Ma anche i furti interni a opera del personale destano grande preoccupazione: rappresentano infatti il 24,1% del totale. Seguono gli errori interni (15,6%) e le sottrazioni indebite da parte dei fornitori (9,9%).

Nell’ultimo anno l’Italia è stato uno dei sei paesi europei a ridurre le perdite dovute ai furti. Ma quali sono gli articoli più rubati nel nostro Paese? Secondo lo studio di Checkpoint, ogni 5 lamette da barba vendute, una viene rubata; seguono a ruota le cartucce per stampanti e i prodotti cosmetici. Si registrano, inoltre, sempre più furti tra i generi alimentari, spesso di valori modesti. In particolare, crescono significativamente le sottrazioni di carne e Parmigiano Reggiano che, rispettivamente con il 5,5% e il 9% di ammanchi, superano prodotti da sempre soggetti a furti quali dvd, cd musicali e videogame (5,5%), ma anche bevande, quali vini e superalcolici (2%).

Nel 2006 l’Europa ha investito circa 8 miliardi per la sicurezza delle merci e i soli retailer italiani hanno speso 718 milioni di euro. In particolare sono da segnalare i significativi investimenti nella protezione alla fonte. Grazie alle nuove tecnologie di radiofrequenza, il circuito di sicurezza viene direttamente inserito durante il processo produttivo o di packaging risultando pressoché invisibile e molto difficile da manomettere.