“New food for new people, nuovi prodotti tra gdo e ristorazione fuori casa: concorrenza o complementarietà” è il titolo del rapporto su consumi alimentari extradomestici - commissionato da Rimini Fiera e realizzato da Nomisma - presentato nei giorni scorsi alla Mostra Internazionale dell’Alimentazione.

L’indagine ha messo in luce l’entità economica del pasto fuori casa, che vale più di 60 miliardi di euro (+4,9% sul 2005), e ha analizzato il trend positivo dei piatti pronti acquistati presso i punti vendita della gdo.

Sempre più italiani, infatti, colgono l’occasione di un consumo alimentare extradomestico presso ipermercati e supermercati e il 38,2% del campione - pari a circa due persone su cinque - ritiene che rappresenti una valida alternativa per il pasto fuori casa.

Dei cibi pronti confezionati a libero servizio – primi piatti, insalate di riso o di farro, secondi piatti, verdure, insalate miste con il condimento pronto all’uso e macedonie fresche – chi acquista apprezza prevalentemente il gusto, l’originalità e la complessità della ricetta.

L’ottimizzazione del tempo rappresenta il fattore principale - 47,5% sul totale del campione - che spinge il consumatore a comprare nei punti vendita della gdo i piatti pronti confezionati. Seguono la praticità (31,6%), il risparmio del denaro (13,6%) e la ricchezza di gusto (3,4%).

Circa un intervistato su cinque ha dichiarato di aver consumato, almeno una volta negli ultimi mesi, un cibo pronto confezionato in alternativa a un pasto fuori casa presso la ristorazione extradomestica (4,1 milioni di persone): il 50% ha acquistato “primi piatti - risotti cotti e conditi”, il 28% “secondi piatti a base di carne cotti e conditi da scaldare - freddi”, il 27% “verdure lesse e spinaci”. Le categorie meno consumate sono la macedonia di frutta (8,2%) e i panini (5,5%). Da segnalare, inoltre, che il 5% dei cibi pronti acquistati presso i punti vendita della gdo è costituito da cous cous cotto e condito, a dimostrazione dello sviluppo del segmento del cibo etnico.

Il 50,9% del campione dichiara di acquistare presso i punti vendita a libero servizio i piatti pronti confezionati circa 2-3 volte al mese, il 30% al massimo una volta alla settimana e il 16,4% 2-3 volte alla settimana. Infine, la sostituzione di un pasto fuori casa con cibi pronti confezionati viene attuata sia in occasione della cena che del pranzo, rispettivamente dal 42,7% e dal 33,6% degli intervistati.