Più di un milione e mezzo di pallet “dispersi” ogni anno nel processo di distribuzione dei prodotti. A tanto ammonta il “buco” che le aziende dell’industria e della distribuzione si trovano ad affrontare. Un problema annoso sotto il profilo dell’efficienza, che - se risolto - potrebbe produrre un risparmio stimato in circa 10 milioni di euro.

A tentare di porvi un rimedio vi è ora un nuovo modello di gestione dei processi di interscambio dei “bancali”. un insieme di best practice che compongono una sorta di piattaforma di accordo, nata dalla sinergia tra industria di marca e grande distribuzione (nell’ambito dei progetti Ecr in seno a Indicod-Ecr) e sottoscritta da importanti aziende del settore. L’obiettivo, come si diceva, è quello di dotarsi di uno strumento concreto per contrastare le inefficienze causate dalla “dispersione” dei pallet nel processo di distribuzione dei prodotti e restituire efficacia all’intera filiera con benefici per il consumatore finale.

Le “Linee guida operative per l’interscambio pallet Epal” - questo il nome del modello - contengono tutte le indicazioni utili per l’implementazione delle corrette procedure e fissano i termini di riferimento per la gestione dei rapporti produttore-operatore logistico-distributore in ambito di interscambio pallet.

L’adesione a questo sistema di interscambio dei pallet, in particolare, avviene attraverso la sottoscrizione di un Accordo quadro, con cui si sostanzia l’impegno a rispettare le indicazioni elaborate.

“Abbiamo stimato in circa 10 milioni di euro i maggiori costi a carico della filiera derivanti dalla mancata applicazione delle regole. Ma ancor più problematico – sottolinea Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia e vicepresidente Indicod-Ecr – è l’effetto di alterazione delle dinamiche competitive generato dalla mancata adesione alle regole condivise. Mettendo a punto le Linee guida e l’Accordo quadro, le imprese IDM e GDO hanno dato nuova prova di grande attenzione alle tematiche di efficienza distributiva”.

“L’interscambio pallet è sempre stato una palestra importante per provare la reale collaborazione tra produttori e distributori – commenta Dario Rinero, presidente e amministratore delegato di Coca-Cola Hbc Italia e presidente Indicod-Ecr – collaborazione che in questa occasione ha prodotto una piattaforma di accordo per dare alle imprese un supporto concreto a operare con maggiore efficacia, fornendo una cornice contrattuale che mancava”.

Il modello proposto è facilmente adottabile da aziende di tutte le dimensioni e di qualsiasi comparto - anche dagli operatori logistici – e i benefici a livello di sistema derivanti dalla sua adozione cresceranno in maniera incrementale all’aumentare della sua diffusione. Tra gli altri, hanno già aderito all’accordo: Campari Italia, Coca-Cola Hbc Italia, Coop Italia, Esselunga, Fater, Kellogg Italia, Kimberly-Clark, Kraft Foods Italy, Metro Italia Cash & Carry, Nd Logistics Italia, Nestlé Italiana, Plada Industriale, Reckitt Benckiser Italia, Saiwa, Sma, Unilever Foods.