Più del 63% dei pagamenti degli italiani viene effettuato, ormai, senza contanti: la quasi totalità (95%) della popolazione utilizza le carte mentre il 29% è già orientato verso le soluzioni smart. Non solo, ben l’80% sostiene di preferire in senso assoluto il cashless, giudicato più comodo, veloce e, anche, sicuro.

E nel futuro continueranno a crescere i mezzi digitali, anche se solo il 14% pensa che il contante sparirà del tutto. È questa la fotografia scattata dall’indagine di Ipsos per Adyen, piattaforma di pagamento internazionale che gestisce, fra l’altro, le transazioni di Spotify, Microsoft, Prada e Ferragamo.

A dominare, nella moneta virtuale, sono, come detto, le carte, di debito e credito, seguite da metodi più sofisticati come app e wallet, già adottati dal 29% della popolazione, con una crescita potenziale stimata, nel breve termine, in altri 6 punti percentuali (35%).

Aggiunge Lucia Spadaccini, senior researcher di Ipsos Italia. “È interessante notare che i dati oggi segnalano una porzione molto consistente (47%) degli attuali utilizzatori di carte come aperti verso l’adozione di nuovi strumenti. Aspetto che ci porta a ipotizzare un passaggio abbastanza veloce a metodi smart. Un fenomeno che potrebbe svilupparsi a partire dalle fasce di età più giovani dove, già oggi, i profili orientati agli smart payment rappresentano ben il 45% della popolazione fra 18 e 24 anni”.

Anche nella smaterializzazione del contante si riducono drasticamente le differenze fra nord e sud e fra grandi e piccoli centri. Lo scoppio della pandemia e la conseguente diffusione di e-commerce e consegne a domicilio hanno accelerato il passaggio verso il digitale in tutto il Paese e in tutte le fasce della popolazione.

Fra le regioni spiccano come le più avanguardiste Emilia-Romagna e Puglia, dove gli utilizzatori o, comunque, i favorevoli alle soluzioni smart raggiungono rispettivamente il 43 e il 39% della popolazione, contro il 35% della media nazionale.

Oltre il 70% degli intervistati ritiene che sia importante incentivare l’utilizzo dei pagamenti digitali per affrancare il Paese da un certo ritardo e migliorare la qualità della vita di consumatori e negozianti. Le ragioni per preferire soluzioni diverse dal contante sono legate soprattutto alla comodità (67%) e velocità (58%).

Il 33% dei soggetti indica la sicurezza come fattore determinante nella scelta di smart payments o carte di credito, un dato che sorprende visto che questo tema è sempre stato un freno alla moneta elettronica. Il 61% degli italiani ritiene che i pagamenti elettronici contribuiscano a limitare l’evasione fiscale, il 37% afferma che essi possono, ovviamente, scongiurare aggressioni, come furti e scippi, mentre il 28% vi fa ricorso per una maggiore igiene, un aspetto, quest’ultimo, senz’altro legato alla pandemia.

Il recente aumento della soglia fino a 50 euro dei pagamenti contactless senza pin è valutato positivamente da oltre 7 italiani su 10 e il 20% apprezzerebbe un ulteriore innalzamento. Con poco meno della metà della popolazione che ha aderito (44%), anche il cashback di Stato ha avuto positiva accoglienza, dal 68% degli italiani.

Oltre all’evidente crescita dell’e-commerce, anche l’utilizzo dei metodi di pagamento scelti all’interno dei negozi sta cambiando rapidamente e la pandemia ha ulteriormente accelerato questa tendenza, favorendo l'adozione di soluzioni cashless e smart.

I pagamenti senza contanti sono aumentati stabilmente negli ultimi due anni, soprattutto grazie alla diffusa adozione di carte di credito o di debito e il previsto successo dei pagamenti smart contribuirà a sostenere il trend. Il 26% dichiara di avere utilizzato soluzioni ad alta tecnologia negli ultimi 24 mesi e si prospetta una crescita del 9% nel corso dei prossimi 2 anni.

Ma quali sono i principali ostacoli? Il 73% degli italiani ritiene che gli alti costi di transazione limitino una maggiore accettazione dei pagamenti elettronici da parte dei negozianti, soprattutto per gli importi meno elevati.

“Come abbiamo constatato con le nostre aziende clienti, la chiusura dei punti vendita durante i periodi di lockdown ha spinto i grandi marchi ad adottare nuove soluzioni di pagamento e a offrire servizi innovativi per andare incontro alle restrizioni e alle mutate esigenze di consumo - commenta Philippe De Passorio, country manager di Adyen Italia -. Con soddisfazione constatiamo come la stragrande maggioranza delle persone (87%) si ritenga soddisfatta della reazione messa in atto dai brand, che hanno accelerato, a tutti i livelli, i propri piani di digitalizzazione per abilitare l’omnicanalità delle vendite”.

L’87% degli italiani afferma di aver apprezzato particolarmente la possibilità di acquistare prodotti offerti all’interno di piattaforme e-commerce (87%), o direttamente dal sito dei retailer (84%). I servizi più graditi sono la consegna a casa, 81%, la possibilità di ritirare il prodotto in negozio (71%), ma anche l'opportunità di provare un prodotto a casa per poi pagarlo on line (66%) o, ancora, finalizzare un acquisto telefonicamente a seguito dell'invio di un link di pagamento (63%).