Sempre più spesso prima di fare la spesa il consumatore si informa e lo fa attraverso il volantino. Questo è quanto emerge dalla ricerca “La comunicazione della gdo: il catalogo fatto dai clienti” realizzata da Altavia Italia - in collaborazione con Lorien Consulting - e presentata il 31 gennaio al Palazzo delle Stelline a Milano.

Il 64,3% del campione intervistato, rappresentativo della popolazione italiana, preferisce il volantino tradizionale come mezzo di informazione. Seguono la pubblicità televisiva (11,2%), quella su carta stampata (8,1%), internet (2,3%) e la radio (0,4%).

Il 58,9% degli intervistati ricorre a questo strumento per visionare le offerte speciali, il 20,6% lo tiene in casa e il 13,8% lo porta come “memo” quando si reca a fare la spesa. Il volantino ha un ruolo chiave negli acquisti non food, specialmente quelli effettuati presso le grandi superfici di vendita. I consumatori, infatti, lo utilizzano per informarsi sugli articoli di biancheria (42,1% per gli ipermercati e 31,6% per i supermercati) e sui prodotti di elettronica di consumo, informatica e telefonia (30,5% per gli ipermercati e 25% per i supermercati).

Nel complesso, però, l’attuale formula dei volantini - grafica e contenuti - non soddisfa pienamente i consumatori, che desiderano ricevere qualcosa che sia bello, vivace e seducente, ma soprattutto piacevole e divertente da sfogliare. L’impostazione grafica deve mettere in risalto il prodotto, le promozioni devono essere ben riconoscibili e maggiore il numero delle informazioni fornite sui servizi disponibili nei punti vendita (orari d’apertura, consegne a domicilio, carte e punti fedeltà). Altra preferenza espressa: un formato più simile a quello delle riviste o dei tascabili.

Oltre alla chiarezza viene fortemente richiesta la trasparenza che dovrebbe regolare il rapporto fiduciario tra venditore e consumatore. Poco gradite quindi le pratiche di vendita manipolative. La leva della promozione, infine, resta l’elemento di maggior presa per raggiungere il vero obiettivo del volantino: invitare il consumatore a visitare sempre più spesso i punti vendita che comunque, come ha evidenziato la ricerca, sono già frequentati assiduamente.

Ben 8 italiani su 10 si recano settimanalmente nei supermercati e 4 su 10 negli ipermercati, con un indice del 30% di frequentazione congiunta di entrambe le categorie. La frequentazione dei punti vendita della gdo non è finalizzata esclusivamente all’acquisto di generi alimentari: 7 italiani su 10 infatti dichiarano di comprare anche prodotti non food.