Surgital, azienda italiana specializzata nella produzione di pasta fresca surgelata, piatti pronti surgelati e sughi in pepite surgelati, che prevede di chiudere il 2022 con un incremento dei ricavi di circa il 33% rispetto all’esercizio precedente, ha nel tempo diversificato la sua offerta, diventando un partner strategico per la grande distribuzione organizzata anche nel segmento della private label. Ne abbiamo parlato con Andrea Bino, marketing manager dell’azienda.

Surgital è un valido partner per la Gdo in ambito private label. Che offerta di pasta fresca surgelata dedicate alle insegne?
Surgital nasce oltre quarant’anni fa e da allora il nostro core business è rimasto il food service. Tuttavia, nel tempo abbiamo scelto di diversificare i canali e siamo ora presenti anche nella grande distribuzione organizzata. Qui, oltre a proporre una linea di referenze con il nostro marchio Piacere Mio!, siamo attivi come co-packer per importanti insegne, sia in Italia sia all’estero. La nostra gamma di prodotti freschi surgelati per la Gdo si compone di pasta e riso espressi, piatti pronti block frozen, pasta fresca, sughi e salse vellutate in pepite, piatti pronti stir-fry e pasta plant based.

Quali nuove proposte avete lanciato per le marche del distributore?
Abbiamo recentemente realizzato un progetto in esclusiva su richiesta di un importante cliente della Gdo in Usa: si tratta di una referenza di pasta completamente plant based che, di fatto, intercetta e interpreta un food trend in fortissima ascesa in tutti i mercati a cui ci rivolgiamo. L’ottimo riscontro ricevuto ci ha portato poi a esportare il progetto adattandolo ad altri mercati e canali.

Riuscite a garantire anche progetti ad hoc? In che modo?
Assolutamente sì, da sempre il nostro posizionamento è chiaro: vogliamo essere per la Gdo un partner che, accanto a una offerta già ampia, mette a disposizione tutta la sua expertise, la flessibilità degli impianti produttivi e le tecniche avanzate nel campo della surgelazione per formulare delle proposte su misura dei clienti. Studiamo e produciamo, infatti, anche piatti e prodotti personalizzati, rispondendo a ogni tipo di esigenza. Grazie al nostro team di esperti, offriamo una consulenza strategica e operativa su un’ampia gamma di prodotti e ricette per accompagnare i grandi marchi nello sviluppo e nella creazione di prodotti altamente personalizzati e confezionati a seconda delle esigenze.

Quanto conta per voi la sostenibilità e come si traduce questo impegno?
La sostenibilità è per noi un tema molto importante e si declina in vari aspetti. Per preservare il territorio fondiamo la nostra crescita sull’efficienza energetica. Generiamo tutta l’energia di cui abbiamo bisogno attraverso tre innovativi impianti per la produzione di energia pulita, abbiamo un sistema di osmosi inversa alimentato dall’acqua destinata allo scarico per la produzione di acqua per gli impianti di raffreddamento. Inoltre, siamo dotati di un depuratore delle acque reflue la cui destinazione finale della parte solida è base per la produzione di fertilizzanti.

E a livello di packaging e prodotto?

In tema di imballaggi siamo focalizzati a ridurre progressivamente l’impatto che generiamo: scegliamo già per diverse confezioni materiale riciclato e riciclabile al 100% e limitiamo il più possibile l’over-packaging. In tema di prodotto, invece, la nostra attenzione è all’origine della catena di custodia: scegliamo attentamente fornitori affidabili che garantiscano il rispetto di ogni protocollo di sicurezza nella gestione della produzione. Siamo particolarmente attenti ad alcuni temi come l’uso di ovoprodotti provenienti da uova da allevamento a terra e alcuni dei nostri ingredienti sono certificati da agricoltura biologica. Quando possibile, inoltre, prediligiamo prodotti fabbricati secondo i disciplinari, come Dop e Igp. La tecnica della surgelazione industriale, oltre a consentirci di preservare perfettamente texture, caratteristiche organolettiche e qualità nutrizionali delle nostre referenze senza impiegare conservanti, ci permette anche di approvvigionarci delle materie prime solo quando danno il loro meglio. In questo modo rispettiamo il ciclo naturale delle colture senza attingere da coltivazioni intensive depauperanti per il territorio.