Secondo JLL il mercato immobiliare è stato solo parzialmente influenzato dalla pandemia da Covid-19. I volumi totali in Italia hanno raggiunto, nel 2020, circa 8,3 miliardi di euro, in calo del 33% anno su anno e del 15% rispetto alla media dell’ultimo lustro. Se la flessione è importante, in realtà i volumi sono in linea con i livelli del 2018.

Alcuni settori, tra cui il retail e l'hospitality, sono stati maggiormente impattati dalla pandemia e si trovano dunque oggi di fronte alla necessità di cambiare profondamente i propri paradigmi e di guardare verso lo sviluppo tecnologico.

Il segmento del real estate distributivo ha fatto segnare una contrazione del 18%, con il mercato delle high street a dimostrarsi più colpito, a causa dell'aumento del lavoro a distanza, che ha svuotato le città, e dell'assenza di turisti.

“I consumi – scrive JLL - torneranno ai livelli pre-Covid solamente nel 2023, mentre il canale online e quello fisico continueranno a mescolarsi, fino a diventare complementari. Nel breve-medio periodo ci aspettiamo che gli investitori si mantengano cauti verso il settore e che prosegua la pressione sui canoni”.

Per quanto riguarda l’alberghiero, la pandemia ha fatto registrare un -76%, sempre dal lato dei volumi. “Tuttavia, non c'è motivo per cui questo settore, fondamentale per l'economia del nostro Paese, non possa riprendersi dallo shock, non appena la situazione sarà tornata alla normalità – si legge -. Del resto, la pandemia ha incoraggiato gli operatori a essere più creativi nell'attrarre ospiti e nel diversificare le entrate. Alcuni investitori e operatori alberghieri stanno valutando l'opportunità di fornire servizi di co-working, nelle aree prima destinate agli eventi, o di convertire i propri asset ad altre destinazioni d'uso”.

Il mercato logistico ha invece raggiunto un nuovo record nel 2020 registrando 2,3 milioni di mq di assorbimento di spazi in affitto, pari al 25% in più rispetto all'anno scorso e con un tasso di crescita, sul 2019, di 3 punti a livello di investimenti.

“Le nuove tendenze della logistica urbana stanno portando alla nascita di progetti innovativi, come edifici a più livelli e micro-centri di distribuzione locali. Per sostenere la crescente domanda di spazi da destinare alla logistica dell'ultimo miglio, ci si attende uno sviluppo dell'attività di riconversione. Il comparto food, i prodotti farmaceutici e la necessità di spazi a temperatura controllata guideranno la richiesta e saranno al centro dell'interesse degli investitori. Tema cardine per lo sviluppo sarà anche l'attenzione alla sostenibilità; gli asset che non rispecchieranno determinati standard rischieranno di finire fuori mercato”.

“La pandemia ha dimostrato di essere un acceleratore di cambiamento e trasformazione per l'intero settore immobiliare, che durerà ben oltre la crisi sanitaria: sostenibilità, digitale e tecnologia, flessibilità nell’utilizzo degli spazi e rigenerazione caratterizzeranno gli edifici del futuro – constata Barbara Cominelli, Ceo di JLL Italia -. Queste tendenze stanno influenzando il mercato immobiliare e continueranno a farlo anche nel lungo periodo. Le risposte che verranno date a queste richieste di cambiamento avranno un impatto non solo sul futuro del settore, ma anche sulle nostre comunità, sulle città e sull’intera società. Le trasformazioni in atto sono un’opportunità unica per ripensare gli spazi e riqualificare le città con un’attenzione crescente alla salute e al benessere di chi li vive”.