Eurocommercial Properties, investitore immobiliare leder con un portafoglio di 28 centri commerciali in Europa - in Italia, Francia, Svezia e Belgio - ha ottenuto la certificazione Breeam In-Use per I Gigli di Campi Bisenzio (85.000 mq), Il Fiordaliso di Rozzano (70.000) e il Collestrada di Perugia (31.000 mq), dopo che lo stesso riconoscimento era stato accordato, nel 2017, al Carosello di Carugate (53.000 mq), vicino a Milano.

In questo modo il 50% del portafoglio nazionale della società olandese (8 centri nella Penisola) è ormai adeguato ai più elevati standard edilizi di eco attenzione, secondo una strategia che darà, molto probabilmente, altre e positive sorprese.

Spiega Carlo Romagnoli, property director & head of asset management per l’Italia: “Il nostro gruppo sta inserendo progressivamente la sostenibilità ambientale come elemento centrale dei processi di progettazione, realizzazione e gestione/conduzione, in modo da rendere i propri asset sempre più resilienti e a prova di futuro. I risultati dimostrano il nostro costante impegno verso tematiche di responsabilità che creano valore sia per l’asset immobiliare, sia per la comunità nel suo complesso”.

Eurocommercial Properties Italia ha aderito al progetto avvalendosi della collaborazione di Habitech - Distretto tecnologico trentino, in qualità di Breeam In-Use assessor/auditor e del supporto della milanese Aakhon, in veste di consulente secondario.

Le voci che complessivamente hanno contribuito maggiormente al raggiungimento della certificazione sono: la gestione della raccolta differenziata e il conferimento e smaltimento dei rifiuti, il miglioramento del comfort climatico, acustico e visivo per utenti e operatori, il miglioramento dell’accessibilità e della fruizione del centro da parte delle persone con mobilità ridotta e l’introduzione di pratiche di "green cleaning”, per aumentare la sicurezza di utenti e operatori e ridurre eventuali rischi ambientali.

Da aggiungere il taglio dei consumi idrici, la formalizzazione di procedure per la manutenzione periodica, una ‘Building user guide’ (con i concetti cardine di sostenibilità periodicamente condivisi e comunicati agli utilizzatori), lo svolgimento periodico di indagini tecniche per la valutazione dello stato di manutenzione e obsolescenza dell’asset, oltre a interviste dettagliate ai clienti, agli operatori e allo staff del centro, per valutarne lo stato di soddisfazione rispetto agli spazi e ai servizi.

Lo standard Breeam, creato negli anni Novanta dall'inglese Bre Group e acronimo di Building research establishment environmental assessment method, è tra le più diffuse metodologie per misurare l’impatto ambientale complessivo degli edifici, soprattutto commerciali. La certificazione In-Use ha riguardato finora 2,2 milioni di strutture nel mondo, per un totale di mezzo milione di attestazioni di conformità, in rapida crescita.

I criteri di valutazione riguardano tre macroaree: asset performance (sostenibilità e impatto ambientale), building management (materiali e tecniche costruttive), occupier management (regolamentazione e buone pratiche). Il sistema di assegnazione del punteggio finale prevede cinque livelli, che riflettono l’utilizzo di determinati parametri tecnici e di controllo qualità.

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