"The Welsh Way" è l’espressione con cui gli allevatori gallesi definiscono le “loro pratiche di allevamento non intensivo e rispettoso dell’ambiente”. E non si tratta solo di un modo di dire: il "Welsh farming" rappresenta davvero uno dei modi più sostenibili al mondo per produrre carne di qualità.

In Galles vengono assecondati i ritmi delle stagioni e gli ovini crescono in armonia con l’ambiente circostante, riproducendosi nei tempi previsti dalla natura: nascono in primavera, quando trovano molta acqua fresca e abbondanti prati rigogliosi che li nutrono in abbondanza. E vivono alimentandosi con il cibo che la natura ha da sempre previsto per loro: erba e acqua.

Il lavoro degli allevatori gallesi è indispensabile per la protezione e il mantenimento del paesaggio circostante, come nel caso delle siepi campestri, habitat di molte specie animali: sono proprio i Welsh farmers a prendersene cura e a sostenere il loro ruolo all’interno dell’ecosistema. Per secoli, infatti, gli allevatori gallesi hanno avuto un ruolo centrale nel creare e mantenere il paesaggio rurale esattamente così come oggi lo conosciamo e apprezziamo.

“L’impatto che le attività agricole e l’allevamento portano sui cambiamenti climatici è un tema di grande attualità”, afferma Jeff Martin, responsabile del mercato italiano per HCC, l’ente di promozione delle carni rosse gallese. “Per questo, oggi più che mai, è importante far sapere ai consumatori che al mondo ci sono diversi sistemi di allevamento che impattano in maniera altrettanto diversa sull’ambiente. In questo senso, il Galles è un luogo vocato per l’allevamento”.

“La maggior parte dell’Agnello Gallese allevato ed esportato in Italia proviene da fattorie che partecipano attivamente al progetto agroambientale. Questi programmi sono creati per favorire la biodiversità, catturare il carbonio e creare acqua e aria pulite”, aggiunge Deanna Jones, export market development executive HCC. “Questa è la prova che gli allevatori gallesi comprendono l’importanza della sostenibilità non solo in relazione all’ambiente ma anche come volano per la crescita delle loro attività”.

Il sistema di allevamento gallese possiede alcune peculiarità. Ad esempio, l’80% dei terreni in Galles non è adatto alle colture, pertanto allevare ovini e bovini è l’unico sistema per convertire terre ‘marginali’ in cibo di qualità. Inoltre, a differenza di altre parti del mondo, in Galles gli allevamenti sono tutti estensivi; qui ovini e bovini sono allevati su pascoli verdi e rigogliosi grazie alle piogge abbondanti. I terreni catturano il carbonio dall’atmosfera, pertanto, grazie al lavoro di gestione e di mantenimento dei pascoli, gli allevatori contribuiscono in modo positivo a mitigare i cambiamenti climatici. Infine, l’impatto ambientale dell’allevamento ovino e bovino è lontano dai numeri che vengono solitamente riportati sui media e minore rispetto ad altri settori, quali i trasporti, l’industria, l’energia.

È importante ricordare, inoltre, che l’agricoltura in Gran Bretagna è responsabile solo del 10% delle emissioni totali, con gli allevamenti che raggiungono poco meno della metà. Dal 1990, in Gran Bretagna le emissioni legate all’agricoltura sono scese del 16%, mentre la produzione è salita (dati DEFRA). Inoltre, il 60% dei terreni in Gran Bretagna sono terreni erbosi, non adatti per alcun utilizzo se non per l’allevamento. Queste terre catturano e trattengono il carbonio dall’atmosfera, garantendo un habitat per la fauna e aiutando la biodiversità. Più del 90% del cibo di cui si nutrono ovini e bovini in Galles è naturale; per il resto si tratta di sottoprodotti vegetali e grano prodotti dai contadini locali. Infine, l'agricoltura gallese utilizza solo l'1,5% delle risorse idriche di altri sistemi in tutto il mondo. I dati globali indicano fino a 15.000 litri di acqua per produrre 1 kg di carne di manzo: in Galles se ne usano solo 220 perché circa l'80% dell’acqua è piovana.

La carne rossa è uno degli alimenti importanti per la nostra crescita e lo sviluppo del nostro organismo. Fonte di proteine di qualità superiore, con caratteristiche non assimilabili alle proteine di origine vegetale, la carne contiene aminoacidi necessari e utilizzabili dall’organismo per soddisfare i processi metabolici. È inoltre ricca di sali minerali e vitamine, in particolare quelle del gruppo B, specialmente la B12, indispensabile per la formazione dei globuli rossi e per il funzionamento del sistema nervoso. Inoltre, il ferro, il selenio e lo zinco presenti nella carne sono estremamente preziosi per l’organismo. L’alto contenuto proteico stimola la secrezione dell’ormone della crescita, rendendo in questo modo la carne un alimento essenziale nell’alimentazione di bambini e adolescenti, mentre i sali minerali sono preziosi per le persone anziane, per le donne in gravidanza e per chi soffre di anemia. Come tutti gli alimenti va consumata con moderazione e alternandola con altri alimenti per una dieta sana e variata. Di tutti questi elementi è ricca la carne rossa gallese che, completamente rifilata e magra, contiene davvero pochissimi grassi (il 5% la carne bovina, l’8% la carne ovina). Una porzione consigliata deve essere tra i 70 e i 100 gr. che si possono consumare fino a 3-4 volte a settimana.

L’Italia da anni rappresenta un mercato solido per il commercio di carne ovina gallese. L’atteggiamento dei consumatori è quello di prediligere carne di qualità e dalla tracciabilità garantita e in questo senso quelle gallesi rappresentano una risposta certa grazie alla tenerezza e alla bontà costante, e all’origine garantita dal marchio di indicazione geografica protetta. L’Ente di promozione HCC sta inoltre puntando ad offrire un servizio sempre più efficiente ai suoi clienti, a cominciare da una shelf life ancora più lunga dei suoi prodotti. Alcuni tagli dell’Agnello Gallese IGP garantiscono 33 giorni di conservazione, un aspetto determinante per potenziare la competitività del prodotto nel settore e per facilitare la sua gestione da parte degli operatori.