Riso Gallo, tra le più grandi riserie d’Europa e tra le più antiche industrie risiere italiane, è oggi un’impresa all’avanguardia nel panorama dell’industria alimentare nazionale e internazionale, che continua a crescere in modo sostenibile, garantendo da sempre una costante ed elevata qualità. L’impegno sul fronte della sostenibilità ha permesso all’azienda di guadagnarsi un posto di rilievo sulle tavole della Conferenza delle Parti sul clima, che si sta svolgendo a Glasgow in questi giorni, come ci racconta Carlo Preve, amministratore delegato di Riso Gallo.

Come si concretizzerà la partecipazione di Riso Gallo al Cop26?
Riso Gallo sarà tra i protagonisti dei piatti scelti per i menu che accompagneranno delegati e Capi di Stato durante i lavori di COP26, 26° vertice della Conferenza delle Parti, che riunisce in Scozia oltre 30.000 delegati. Per l’occasione saranno serviti veri e propri “climate friendly menu”, ideati sulla base di elevati standard di sostenibilità.

Perché è stato scelto proprio Riso Gallo?
La nostra azienda da tempo persegue una politica virtuosa improntata alla sostenibilità. Qualche anno fa ci siamo prefissati di diventare la prima impresa italiana produttrice di riso ad essere sostenibile, con l’obiettivo di creare un impatto positivo sull’ambiente, generando valore per tutti gli attori della filiera e gli stakeholder. Oggi, siamo orgogliosi di poter contribuire ai lavori della conferenza che decide il futuro del clima COP26 con il nostro riso sostenibile, promuovendo una rinnovata cultura sul riso, quale strumento in grado di incoraggiare una nuova visione di sostenibilità.

Quali referenze sono state selezionate?
Arborio, Carnaroli e Basmati da agricoltura sostenibile Riso Gallo saranno alla base di alcune delle preparazioni servite durante i negoziati e gli incontri in corso a Glasgow. Tre varietà da agricoltura sostenibile che rappresentano l’emblema del commitment concreto di Riso Gallo a favore di ambiente, territorio e persone.

L’approccio sostenibile di Riso Gallo interessa l’intera filiera. Come si concretizza il vostro impegno?
Abbiamo scelto di farci promotori di un cambio di paradigma, che trova oggi spazio anche all’interno del nostro Manifesto: “Il riso è sostenibile quando sostiene”. Il documento programmatico parte dalla consapevolezza che la sostenibilità è un ecosistema di valori, in grado di impattare positivamente e in maniera rilevante su tutto ciò che riguarda la filiera, le persone che ci lavorano e le comunità. Un esempio concreto di questo approccio è la “Carta del Riso” Gallo, un patto tra persone e territori che le realtà agricole partner dell’azienda sono invitate a sottoscrivere. Il nostro impegno non finisce qui, poiché lavorare sulla sostenibilità per noi significa anche impegnarsi nel monitoraggio costante dei principali indicatori ambientali alla ricerca di un continuo miglioramento degli stessi, adottare packaging sostenibili e alimentare un’economia circolare capace di generare valore dai sottoprodotti della lavorazione del riso.