Le fredde acque delle coste norvegesi, perfette per gli allevamenti del salmone atlantico, rappresentano l’ambiente ideale, fin dall'epoca dei vichinghi dove essiccare il pesce all'aperto, grazie al vento fresco del mare per ottenere lo stoccafisso. Questa prelibatezza, infatti, viene prodotta quasi esclusivamente nel nord della Norvegia, luogo d’eccellenza dello skrei, il miglior merluzzo artico stagionale da essiccare per lo stoccafisso.

Tra febbraio e aprile i mari della Norvegia si animano di banchi di pesce che si spostano dal Mare di Barents fino alle zone di riproduzione, localizzate a nord delle isole Lofoten: per tre mesi lo stoccafisso viene lasciato appeso ed esposto agli agenti atmosferici, adagiato su grandi scaffalature di legno chiamate “stock” da cui l’origine del nome stesso.

Dopo questo periodo di essiccazione, il prodotto è spostato all’interno e lasciato stagionare per circa 12 mesi in un ambiente asciutto e ventilato: questo processo, che vanta una tradizione lunga secoli, permette allo stoccafisso di ottenere la sua particolare consistenza, preservando le importanti proprietà nutrizionali che ne fanno uno degli alimenti più proteici presenti sul mercato.

Lo stoccafisso, infatti, è composto per il 78,5% da proteine ed è ricco di vitamine del gruppo D e B12.

Una volta terminata la preparazione, il pesce è sottoposto ad una serie di controlli effettuati da parte di un gruppo di esperti che ne valutano la qualità in base alle dimensioni, allo spessore e persino all’aroma, classificando poi lo stoccafisso in ben 20 categorie differenti. In seguito a tali controlli, il pesce è pronto per essere imballato e distribuito sul mercato, esportato in numerosi Paesi, tra cui l’Italia che è il principale importatore.