Nata circa 25 anni fa, Dalla Costa Alimentare è l’azienda originaria di Castelminio di Resana, in provincia di Treviso, specializzata nella produzione di pasta secca. In occasione dell’ultima edizione del Biofach di Norimberga, sono state presentate le ultime novità di prodotto, relative all’ampliamento della gamma dei legumi e a 4 nuove referenze che arricchiscono la linea del baby food. Ne abbiamo parlato in modo dettagliato con il Direttore Commerciale dell’azienda, Fabio Dalla Costa.

Dove sono maggiormente distribuiti i vostri prodotti?


La nostra distribuzione si sviluppa prevalentemente sul mercato estero che, infatti, rappresenta il 70% del nostro fatturato complessivo - circa 15 milioni di euro - per un totale di 54 paesi serviti. Si tratta di numeri importanti, considerato che lavoriamo in un contesto fortemente globalizzato, in cui è necessario adattarsi non soltanto ai singoli continenti, ma ai singoli stati.

A parte l’Italia, che rimane il nostro mercato di riferimento, siamo molto presenti in Francia, stiamo cercando di espanderci maggiormente negli Stati Uniti e puntiamo ad ampliare il nostro raggio di azione anche verso i paesi asiatici. I mercati nord europei e quello portoghese, infine, hanno registrato una crescita sostanziale negli ultimi 3 anni.



Cosa avete presentato all’ultima edizione del Biofach a Norimberga?



In occasione del Biofach abbiamo presentato le nuove referenze che ampliano la gamma dei legumi: abbiamo proposto, quindi, prodotti a base di fave e tre legumi, tutti gluten free e biologici.

Abbiamo allargato, inoltre, la linea dedicata ai bambini, nata oramai diversi anni fa e grazie alla quale abbiamo ottenuto la licenza Disney nel 2004 (lavoriamo in partnership con il parco a tema dal 1996).

Abbiamo introdotto 4 nuovi prodotti per il mondo del baby food, ossia a partire dal decimo mese di vita, tra cui mini-tubetti, mini-stelline, space e orsetti.



Dove è possibile trovare questi prodotti?



Il baby food legato a Disney è distribuito in buona parte della Gdo nazionale, mentre le referenze a marchio nostro sono disponibili in Coop e in Alleanza 3.0.



Come si muove l’azienda sul fronte della comunicazione?



Da circa sei anni, la parte relativa alla comunicazione è curata da un’agenzia locale. Comunichiamo tantissimo anche attraverso i nostri packaging, dal classico cavallotto, all’astuccio ai nuovi sistemi di carta cellophane.



Quanto conta la sostenibilità per l’azienda?



Sul fronte della sostenibilità ci stiamo impegnando al massimo: riscontriamo una grande diversificazione, a livello legislativo, tra un paese e l’altro e tra macro-aree.

È dimostrato che l’astuccio può essere la soluzione più idonea per un confezionamento più generalizzato e di minore impatto.



Come si è concluso il 2019 e quali sono le prospettive per il 2020?



Abbiamo chiuso il 2019 in positivo, incrementando il fatturato del 13%, con una crescita a volume del 19%. L’obiettivo è quello di continuare a rafforzare le relazioni con i nostri clienti attuali, cercando anche di ampliare la nostra offerta. A tal proposito, la nostra idea è quella di spingere maggiormente sul segmento del gluten free e bio che attualmente rimangono ancora aree con importanti margini di crescita.

Negli ultimi 4 anni, il segmento della pasta ha subito una contrazione: a partire dalla fine del 2019 è iniziata una lieve ripresa, mentre i comparti del biologico, dei legumi e del gluten free crescono molto bene.

Tutto ciò si riferisce al mercato italiano, mentre all’estero registriamo ancora risultati positivi.



Quali sono le novità in cantiere?



Le novità riguardano soprattutto l’ampliamento dell’impianto di produzione del gluten free, inaugurato tre anni fa; abbiamo acquisito, infine, una nuova astucciatrice, completeremo gli uffici direzionali e creeremo una nuova area Academy.