Coca-Cola HBC Italia prosegue nel suo impegno per coniugare successo commerciale e responsabilità verso la società e l’ambiente.

“Coca–Cola HBC Italia – ha dichiarato Dario Rinero, presidente a amministratore delegato dell’azienda – è sempre tesa a cogliere tutte le opportunità offerte dal mercato, sostenuta da una spinta costante all’innovazione e da persone che condividono obiettivi e strategie. Coniugare il conseguimento di importanti risultati economici con l’attenzione alla sfera sociale e ambientale è diventato negli ultimi anni prerogativa del quotidiano operare in azienda. Creare valore tangibile e intangibile per crescere in accordo alle aspettative dei nostri stakeholder è il filo rosso che ci guida nella nostra road map verso lo sviluppo sostenibile”.

Il secondo Rapporto Socio-Ambientale, recentemente pubblicato, rende conto delle iniziative intraprese e degli obiettivi futuri di Coca-Cola HBC Italia nei quattro ambiti di sviluppo stabiliti del piano d’azione di responsabilità aziendale: gestione del luogo di lavoro, prestazioni ambientali, rapporti con il mercato e sviluppo delle comunità locali.

Il primo campo su cui si concentra il Rapporto Socio-Ambientale è il luogo di lavoro inteso come insieme di variabili che riguardano la gestione del personale, la sua remunerazione, le relazioni sindacali e la sicurezza. Nel 2005 il Great Place to Work Institute, l’istituto di ricerca statunitense specializzato nell’analisi del clima e delle relazioni di lavoro tra i dipendenti, ha classificato Coca-Cola HBC Italia al quinto posto in Italia e fra le prime cento aziende in Europa per il clima interno e la coerenza fra la gestione del personale e i valori aziendali.

Al 31 dicembre dello scorso anno il numero dei dipendenti dell’azienda è aumentato del 6,5% rispetto alla stessa data del 2003. Significative sono state le assunzioni a tempo determinato, dovute, oltre al potenziamento della rete commerciale e al mantenimento della normale flessibilità stagionale, all’attività di preparazione dei XX Giochi olimpici invernali.

La forza lavoro risulta ringiovanita, con una prevalenza delle persone al di sotto dei 40 anni (67% del totale) e un’età media di 37 anni, in calo rispetto al 2003. La permanenza in azienda, invece, è aumentata e il numero di dimissioni volontarie è diminuito (dal 4,1% al 2,2%).

Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, Coca-Cola HBC Italia ha ridotto, dal 2003 al 2005, del 6% i consumi dell’acqua, la principale materia prima, e parallelamente ha aumentato del 27% il riciclo della risorsa. Inoltre, a fronte di un incremento della produzione è cresciuto in modo limitato l’uso degli ingredienti e delle sostanze chimiche per i processi di sanificazione dei contenitori. Per quanto riguarda gli imballaggi, sono aumentati i materiali riciclabili nobili come vetro e alluminio e, negli ultimi tre anni, sono diminuiti del 5,7% i rifiuti totali prodotti.

Coca-Cola HBC Italia riserva grande cura anche al mercato. Per quanto riguarda la politica di qualità, tutti gli stabilimenti hanno ottenuto la certificazione Iso 9001:2000. Particolare attenzione viene poi rivolta alla soddisfazione del cliente, che nel caso di Coca-Cola HBC Italia coincide con due tipologie di canali di vendita, Future Consumption e Immediate Consumption. Il primo pesa per il 62% dei volumi di vendita e comprende ipermercati, supermercati, superette, cash & carry e discount dove viene effettuato l’acquisto e il consumo è rimandato a un momento successivo. Il secondo canale, invece, pesa per il 38% delle quantità vendute e comprende i punti vendita dove le bevande sono consumate nel momento stesso dell’acquisto. Ai circa 1.100 fornitori spetta la gestione dei rapporti con i due canali di vendita.

Essere parte del territorio in cui si opera e attivi per lo sviluppo delle comunità è centrale nella politica di responsabilità perseguita da Coca-Cola HBC Italia. Ne deriva un complesso programma di attività svolto a livello nazionale e locale, per promuovere azioni di sensibilizzazione e aggregazione. Nel 2005 grande spazio hanno rivestito una serie di manifestazioni legate ai Giochi olimpici invernali del 2006, che univano il tema dello sport a quello della corretta alimentazione e della scelta di stili di vita salubri. A queste iniziative si aggiungono la Fuoriclasse Cup, una doppia sfida calcistica e di comunicazione che ha coinvolto 2.200 studenti delle scuole in 51 città, e il progetto Charity che sostiene i bambini ospedalizzati.