Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 29 Marzo 2024 - ore 06:00
Kirk Perry: «Npd apporterà nuove competenze in settori in cui Iri non era presente fino a oggi».
Il vino italiano sarebbe in piena salute, se non dovesse fare i conti con l'inflazione, i costi energetici e la guerra.
Il 2021 si è chiuso con un dato tendenziale leggermente appannato, ma pur sempre molto lusinghiero rispetto al 2019.
Il vino nella distribuzione moderna chiude il 2021 con +2,1% a valore e -2,2 a volume, mentre le bollicine, trainate dal Prosecco, crescono a doppia cifra sia a valore, con +20,5%, sia a volume, con +18,1%. Preoccupano l’aumento dei prezzi, il potere di acquisto dei consumatori e il rallentamento della pandemia.
Aumentano le adozioni di animali da compagnia e aumenta il valore, anche economico, degli amici di casa.
Davide Calderone: "Le note liete sono tante, ma quello che ora ci preoccupa è il rincaro delle materie prime accessorie".
Solo nel primo trimestre 2022 si potrebbe evidenziare un vero e proprio calo. Per fortuna il rialzo dei prezzi non dovrebbe protrarsi oltre il primo semestre del prossimo anno.
La conferenza in live streaming organizzata da Marca by BolognaFiere e Adm, in collaborazione con Iri e Iplc - the Retailer Brand Specialists, è stata l’occasione per approfondire il rapporto tra private label e sostenibilità all’interno del panorama internazionale della marca del distributore.
L’elemento determinante del 2020 è stato l’andamento del Covid, con il corollario del telelavoro. Dopo la stabilizzazione del periodo estivo, le vendite hanno ripreso vigore in coincidenza della seconda ondata: +2,8% in ottobre e +6,7% nelle prime due settimane di novembre.
E' ovvio dire che il digitale è andato forte, ma è rilevante scoprire che il trend rimane per tutto il largo consumo confezionato.
La pandemia ha stravolto i mercati, ma non annullato la possibilità di una valida pianificazione commerciale. Come? Ce lo spiega Marco Colombo.
Nel secondo semestre 2020 le vendite del mass market, compreso il canale drug, saranno in linea con lo stesso periodo del 2019, attestandosi a valore su un + 0,4 per cento. Il primo semestre 2021 sconterà invece il confronto con la fase iniziale dell’epidemia registrando un calo del 8,1 per cento.
Secondo IRI durante la pandemia le vendite dei prodotti a marchio del distributore sono aumentate, soprattutto in Francia e in Italia, registrando una lieve accelerazione negli altri paesi.
Secondo i dati elaborati da IRI per Vinitaly nel periodo tra il 1° gennaio e il 19 aprile 2020, le vendite crescono del 7,9% a volume e del 6,9% a valore. L’analisi tiene conto del fatto che i primi due mesi dell’anno non sono stati toccati dall’emergenza Covid19, a differenza di marzo e aprile.