di Claudia Scorza

Tra i food tech trend del 2022 che stanno interessando la grande distribuzione organizzata si fanno largo le “ghost kitchen”, ovvero le “cucine fantasma”: non un ristorante con coperti, ma una cucina con un servizio dedicato esclusivamente alle consegne a domicilio. Da Walmart, che la scorsa primavera ha aperto la sua prima cucina fantasma all’interno di un supermercato in Canada, a Kroger, che ha proposto la sua prima ghost kitchen a Westwood, vicino a Los Angeles, in un supermercato della catena Ralph associata al gruppo, il fenomeno sta crescendo, consentendo ai consumatori di ordinare cibi pronti online, ritirandoli poi all’interno del punto vendita. Rational, con le sue soluzioni di cottura per una gestione digitale della cucina, si pone come partner della Gdo anche in questo ambito. Ne abbiamo parlato con Alessandro Girardi, national key account director di Rational Italia.

“Ghost kitchen”, “dark kitchen” o “cloud kitchen”: perchè questo food tech trend sta sempre più interessando la Gdo?
L’affermarsi delle ghost kitchen nella grande distribuzione organizzata rappresenta la possibilità di aumentare lo spettro di vendita in diversi canali, quali delivery caldo, delivery confezionato, banco confezionato e “ready to go”. Aumentando i canali di vendita diminuisce, di conseguenza, il rischio di sprechi alimentari. A facilitare questo processo c’è il cambio radicale delle abitudini negli acquisti e nei consumi: i clienti si sono ormai abituati ad acquistare sul web e lo sdoganamento dello smart working ha aumentato considerevolmente anche l’acquisto online dei prodotti di gastronomia.

Come supportate i supermercati nel rendere le cucine più flessibili ed efficienti per garantire questo tipo di servizio?

Rational è l’azienda dei cuochi per i cuochi: studiamo le loro necessità per offrire soluzioni tailor-made. Abbiamo un team dedicato alla Gdo, che analizza i trend di mercato e le possibili soluzioni da proporre. A supporto nella gestione delle specifiche richieste ci sono il nostro dipartimento marketing, quello applicativo e il service. In questo modo riusciamo a essere altamente specializzati, offrire consulenza costante sui flussi e i processi di produzione e, allo stesso, garanzia del risultato finale.

Nello specifico, quali soluzioni proponete?

La nostra soluzione per la Gdo è iKitchen, ovvero la combinazione di iCombi Pro, il forno combinato a vapore, iVario Pro, l’apparecchio multifunzione, collegati in rete e alla nostra app ConnectedCooking. L’utilizzo combinato dei due sistemi di cottura è in grado di gestire praticamente tutte le cotture necessarie in gastronomia, favorendo gli operatori in cucina. Il collegamento in rete permette, inoltre, di sfruttare al massimo i benefici offerti.

Quali sono i principali vantaggi per i retailer?

Utilizzando i nostri sistemi di cottura collegati a ConnectedCooking, gli utenti possono usufruire della gestione dei dati Haccp, che vengono automaticamente registrati assicurando la tracciabilità dei prodotti di gastronomia venduti tramite le piattaforme di distribuzione online. Inoltre, offriamo consulenza nella realizzazione di menù personalizzati, caricati su MyDisplay e quindi facilmente riproducibili, con garanzia del risultato costante anche tra i diversi punti vendita della catena distributiva, in quanto i menù possono essere trasferiti facilmente tra le diverse unità e tra una sede e l’altra dell’insegna.

Pensa che la ghost kitchen possa essere un nuovo modo di progettare le food court all’interno dei centri commerciali?
Credo che, in realtà, non si tratti di riprogettare le aree, ma di implementare nuovi canali di vendita ampliando l’utilizzo di tutte le funzionalità già esistenti nei nostri sistemi di cottura, massimizzando la produttività e sfruttando appieno le potenzialità e la flessibilità che offrono.