di Claudia Scorza

Il mercato delle acque minerali italiane sembra resistere alla negativa congiuntura economica che sta caratterizzando l’Italia e l’Europa e che vede il potere di acquisto dei consumatori sempre più eroso dalla crescente inflazione. Non a caso, quasi 1 consumatore su 3 sceglie l’acqua minerale da acquistare per il consumo domestico in base alla presenza di offerte e promozioni. È uno degli spunti che emerge dall’indagine di "Mineral Water Monitor", l’Osservatorio di Nomisma dedicato al settore delle acque minerali, che ha coinvolto 1.000 acquirenti italiani di acqua confezionata con l’obiettivo di capire il modello di consumo e i nuovi trend di mercato.

Dopo un 2020 in contrazione, a causa dell’emergenza sanitaria, nel 2021 con il graduale ritorno alla normalità, l’allentamento delle limitazioni per il contenimento della pandemia e la ripresa dei flussi turistici, i consumi di acqua in bottiglia nei ristoranti e nei bar hanno cominciato a riprendere quota e il mercato è tornato a crescere, superando, nel complesso, i 136 milioni di ettolitri (+4,9% rispetto al 2020). L’espansione dei consumi non sembra arrestarsi nel 2022: secondo i dati di NielsenIQ, le vendite di acqua minerale nel canale off-trade italiano (iper+super+lsp+discount) hanno registrato una crescita del +6,4% in valore e del +4,7% nel periodo gennaio-maggio 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021.

Tuttavia, nei prossimi mesi potrebbero essere diverse le incognite che incombono sul mercato a causa dell’attuale congiuntura economica. Non solo a causa della crescente inflazione, ma anche delle previsioni di consumo al ribasso degli italiani relativamente alla spesa per prodotti alimentari e bevande, con le riduzioni più pesanti che interesseranno i consumi fuori casa. Tale calo si paleserà soprattutto nei mesi autunnali, quando finirà l’effetto trainante di vacanze e turismo per i consumi “away from home”.

In tale scenario, non si arresta la vendita in Italia delle acque funzionali, ossia quelle acque arricchite di elementi utili all'organismo come vitamine e minerali, ma anche acido ialuronico ed estratti di erbe e frutta. Nei primi mesi del 2022, tali prodotti hanno mostrato una crescita in Gdo di oltre il +20% in valore rispetto al 2022 (fonte: NielsenIQ).

«Tra i nuovi trend di consumo del comparto vi rientrano sicuramente le acque arricchite di vitamine e minerali. Sebbene rappresentino ancora una nicchia (meno dell’1% delle vendite in valore di acqua imbottigliata), le acque funzionali continuano a registrare tassi di crescita a doppia cifra», dichiara Emanuele Di Faustino, senior project manager di Nomisma. «Al momento solo il 4% degli italiani le consuma, ma la consumer base è destinata ad ampliarsi in futuro con il 13% che dichiara che vorrebbe provare le acque funzionali nei prossimi mesi. Ad aver maggiore interesse verso questa tipologia di acque sono principalmente le donne, over 40 e con capacità di spesa medio-alta», conclude Di Faustino.

L'export italiano di acqua minerale ha registrato nel 2022 una forte espansione. Secondo le analisi di Mineral Water Monitor di Nomisma, dopo il timido +1% segnato nel 2021 (variazione a valori sull'anno precedente), a causa di una contrazione della domanda che ha interessato alcuni dei principali mercati di destinazione delle acque italiane (Stati Uniti su tutti), il primo trimestre di quest'anno evidenzia una forte ripresa: +33% rispetto allo stesso periodo del 2021. In forte spolvero le esportazioni made in Italy negli Usa (+46% nel I trimestre 2022), mercato dove l’Italia detiene una market share del 36%, grazie soprattutto all’export di acqua minerale frizzante (89% dell’export totale italiano a valore), e nel Regno Unito (+77%). Bene anche Germania (+12%) e Svizzera (+23%), mentre è stazionario l’export verso la Francia che, oltre a rappresentare la seconda destinazione delle vendite di acque italiane oltre i confini nazionali, è il principale competitor dell'Italia sui mercati internazionali.