E’ in atto il boom dei consumi del pane fresco artigianale. Questo è quanto emerge dalla recente indagine demoscopica commissionata ad Astra Ricerche dal SIAB, il Salone Internazionale dell’Arte Bianca di Verona.

Gli italiani che dichiarano di acquistare pane artigianale corrispondono al 96% della popolazione: 47,9 milioni su un totale di poco inferiore ai 50 milioni.

Il consumo di questa tipologia di prodotti è in crescita dall’inizio del nuovo millennio a discapito soprattutto dei sostitutivi, di cui si registra un calo generalizzato. Dal 2000 a oggi il pane fresco artigianale è cresciuto di 1,8 milioni, quello industriale (anche surgelato/congelato) di 1,4 milioni, mentre i sostitutivi del pane, nel loro insieme, perdono 2,6 milioni.

La moderna distribuzione si dimostra un canale di peso crescente nel mercato del pane: attualmente vi si approvvigionano 4 italiani su 10, con una forte preferenza per il pane industriale e quello congelato/surgelato. Il consumo di pane industriale arriva al 28% (14,1 milioni di consumatori, sopra la media nel Triveneto e nel nord-ovest) e quello del pane surgelato/congelato sfiora il 7% (3,3 milioni di acquirenti, in particolare in Veneto).

Il canale distributivo di pane fresco artigianale che riceve maggiori consensi dai consumatori è quello del dettaglio tradizionale: serve 8 acquirenti su 10 con una forte prevalenza delle panetterie con forno proprio.

I consumatori che non acquistano pane fresco artigianale spiegano così la loro scelta: 4 su 10 hanno motivi di salute o intolleranza alimentare. Solo 1 su 3 specifica la sua preferenza per il pane industriale. Questi ultimi (0,7 milioni di adulti) vanno quasi in pareggio con l’oltre mezzo milione di italiani che preferisce il pane fatto direttamente in casa.

Il boom del pane fresco investe principalmente un target medio-alto che lo sceglie soprattutto come alimento legato ai nuovi stili nutrizionali.

I dati sulla frequenza d’acquisto dimostrano che più di 2 italiani su 3 comprano pane fresco tutti i giorni, più di un quinto lo acquista da due a quattro volte la settimana e solo un dodicesimo ha una frequenza di approvvigionamento minore, ma mai bassissima. Va aggiunto che il 31% degli italiani compra meno di un chilo di pane alla settimana, quasi la metà da 1 a 4 chili (in media 2,3 chilogrammi), un sesto 4 o più chili (il dato medio cresce naturalmente in rapporto al numero dei componenti del nucleo familiare ed è in aumento più ci si sposta verso il sud).  

Se si considerano, infine, le occasioni di consumo, si osserva una prevalenza dei pasti principali: la cena (83%), segue il pranzo (81%), la prima colazione (13%) e i due momenti della merenda (12% per il pomeriggio e 9% per la metà mattina). Fuori casa i locali di ristorazione conquistano il 45%, i pasti consumati da amici e parenti il 41% e quelli in viaggio o per i pic-nic il 35%.