I prodotti di qualità, con un particolare legame con il territorio d’origine, fanno innalzare del 30% la disponibilità a spendere da parte dei consumatori.

Questo è quanto emerge dalla ricerca “Prodotti tipici, percezioni di qualità lungo la filiera e possibilità di sviluppo nel mercato”, compiuta su un focus group di acquirenti delle grande distribuzione toscana e commissionata dalla Regione Toscana, attraverso l’Arsia, l’agenzia per lo sviluppo e l’innovazione del settore agricolo-forestale, all’Università di Firenze e Pisa. Lo studio conferma come i concetti di qualità e tipicità siano sempre più decisivi nell’indirizzare le scelte dei consumatori verso i prodotti da acquistare e nel mutare il loro comportamento.

La ricerca evidenzia che, non solo in funzione del gusto ma anche per ragioni etiche di rispetto dei valori della regione d’origine, il consumatore è disposto a pagare di più i prodotti tipici, consapevole delle loro caratteristiche di territorialità e tradizione.

La crescita registrata negli ultimi anni - sia nella domanda dei tipici sia nell’offerta - sembra costituire l’opportunità per la creazione di un “sistema del tipico”, basato sull’organizzazione e il controllo di tutta la filiera di produzione. Un’offerta coordinata, infatti, può trovare nuovi spazi su mercati particolarmente appetibili come quello della grande distribuzione organizzata.