L’evento di premiazione dei migliori siti internet delle aziende del largo consumo che si è svolto il giorno giovedì 18 novembre a Milano (guarda il video) , è stato l’epilogo di un concorso nato quasi per gioco, ma che – a giudicare dal coinvolgimento che ha suscitato e dai numeri espressi - evidentemente ha colpito nel segno.

L’idea di realizzare un concorso per premiare i migliori siti web del mass market è scaturita circa un anno fa da una considerazione quasi banale: esistono tanti premi destinati alle aziende della distribuzione moderna, ma non ce n’è uno che riguardi il mondo del web. Chi meglio di una testata come la nostra, dunque, nata sul web e orgogliosa di essere online, potrebbe organizzare un simile premio e dare il giusto riconoscimento al gusto estetico, alla creatività, alla efficacia comunicazionale e di marketing che le aziende dell’industria e della distribuzione hanno saputo realizzare attraverso la creazione dei propri siti internet?

Ecco come sono nati i DM Awards: sei trofei in tutto – tre attribuiti all’industria di marca e tre alle catene della Gdo – in base al giudizio espresso dai nostri lettori e dai navigatori al design, ai contenuti e al grado di interattività dei vari siti internet candidati. L’idea è subito piaciuta ad ADM (l’associazione della Distribuzione Moderna) e ad Assodigitale (l’associazione delle industrie digitali) che hanno offerto il proprio patrocinio all’iniziativa. Non è peraltro mancato il supporto di alcune aziende sponsor che hanno subito creduto nel progetto: TCPOS, CPR System, Mettler Toledo, Symphony IRI Group e Trade Marketing Studio.

Che il concorso abbia colmato un vuoto che aspettava solo di essere colmato è stato chiaro sin dalle prime battute. Nel giro di poche settimane le aziende che si sono iscritte per candidare i propri siti internet ai DM Awards hanno superato quota 120. Dei principali retailer food e non food nessuno mancava all’appello. Tra le industrie produttrici la partecipazione ha raggiunto quota cento. Non solo. In molti casi l’entusiasmo partecipativo ha indotto le aziende a pubblicare sui propri siti dei banner promozionali per comunicare ai navigatori la candidatura al premio.

Il risultato, considerato che si trattava della prima edizione, è stato assai soddisfacente. Nel complesso sono state oltre 8.900 le persone che hanno votato e ben 27.520 le preferenze espresse. I siti vincitori dell’edizione 2010 sono stati i seguenti. Per l’industria, nella sezione design ha prevalso Mars con il sito di M&M’s . Nella sezione contenuti si è imposta invece Henkel, che aveva candidato il sito di DonnaD . Nella sezione interazione è stato invece il sito di Rigoni di Asiago ad avere la meglio. Nella categoria distribuzione, ad aggiudicarsi il trofeo sono stati Finiper (nella sezione design con il sito di Iper la grande I) , Bennet (sezione contenuti) e Mediamarket (vincente con il sito di Media World nella sezione interattività).

L’evento di premiazione dei DM Awards 2010 ha rappresentato anche l’occasione per discutere, all’interno di una tavola rotonda particolarmente seguita, del rapporto tra internet e i consumi nel mass market. Tre i relatori. L’amministratore delegato di Symphony Iri Group, Angelo Massaro, è intervenuto sul quadro di riferimento e le aspettatve di ripresa dei consumi nel mass market. Fabio Trabucchi, account manager e retail & shopper specialist di TNS, ha esposto i risultati di una ricerca sui comportamenti di browsing e shopping da parte dei consumatori digitali. Paola Battaglini, sales consultant di SAP Italia, ha infine illustrato una interessante case history sull’utilizzo del web come efficace canale di vendita da parte di Coop Svizzera.

Il fatturato e-commerce in Italia, è emerso nel corso del dibattito, secondo le più recenti stime raggiungerà nel 2010 i 6,5 miliardi di euro, in crescita del 14% sul 2009. Certo, le vendite online di prodotti di largo consumo rappresentano ancora una quota molto modesta (realizzata in buona parte dalla piattaforma web di Esselunga). Ma su un fatto sono tutti d’accordo: l’e-commerce assumerà un peso crescente anche nel mass market. Le premesse ci sono tutte. Come dimostrano gli ultimi dati dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano – Netcomm relativi ai trend dei fatturati (tutti a doppia cifra) nelle categorie abbigliamento, food ed elettronica di consumo.