Oltre 800mila tonnellate di acciaio e circa 35mila tonnellate di alluminio per la produzione di imballaggi e chiusure metalliche, con un fatturato totale che sfiora 1,5 miliardi di euro. Sono questi i dati più aggiornati e riferiti al 2008 presentati da Anfima, l’associazione nazionale che raggruppa oltre 40 aziende italiane impegnate nel settore degli imballaggi metallici e affini.

“Si tratta di un mercato che si mantiene stabile - commenta Giovanni Cappelli, direttore di Anfima -, nonostante verso la fine del 2008 i comparti maggiormente legati all’industria hanno denotato un calo preoccupante della produzione”. Per quanto riguarda le diverse tipologie di packaging, le scatole per i derivati del pomodoro si confermano le più diffuse. Ogni anno viene infatti utilizzato circa un quarto della banda stagnata prodotta, per un totale di circa 2 miliardi di barattoli. Importante comunque anche il numero di lattine per soft drink e birra, che superano 1,5 miliardi di pezzi all’anno.

Oltre ai pomodori e ai suoi derivati, l’immagine dei barattoli resta fortemente legata ad alimenti come tonno, legumi e carni, così come quella delle lattine rimanda immediatamente a birre e bibite. “Il packaging metallico è tuttavia massicciamente presente anche nei comparti industriali quali chimica e settore petrolifero - aggiunge Giovanni Capelli -. Rilevante è anche il ruolo della bomboletta in banda stagnata per cosmetici, insetticidi ecc.”.
 
L’ultima edizione di Ipack-Ima ha inoltre sottolineato il crescente interesse da parte dei produttori di petfood per gli imballaggi metallici, grazie a caratteristiche specifiche come l’ermeticità, la protezione dalla luce, l’impilabilità, la praticità d’uso, la conservazione a temperatura ambiente, la massima resistenza agli urti e l’impossibilità di subire effrazioni. Pregi che sono fortemente apprezzati anche in altri settori, come quello chimico, dove viene garantita la massima sicurezza nel trasporto di merci pericolose.

Tra le più recenti innovazioni, invece, oltre a materiali più sottili o maggiormente malleabili, negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi sistemi di apertura che garantiscono maggiore praticità d’uso, dai coperchi con apertura facilitata a quelli “pelabili”, anche se per un numero ancora limitato di prodotti.

Altro elemento da non trascurare per acciaio e alluminio è la possibilità di poter essere riciclati. “L’ecosostenibilità è un tema al quale stiamo dedicando grandi sforzi - conclude Cappelli -. Il lavoro dei consorzi di filiera di acciaio e alluminio ha permesso di ottenere per questi due materiali tassi elevatissimi di riciclaggio. L’acciaio sfiora addirittura il 70% di tasso di riciclo annuo in Italia, mentre l’alluminio si colloca più in basso ma comunque largamente al di sopra del livello fissato per legge”.