Secondo l’associazione degli industriali delle bevande analcoliche, quello dei soft drink è un settore che, nonostante la crisi dei consumi, ha mantenuto un andamento positivo.

Oltre 3 miliardi di litri prodotti, un fatturato di 1,9 miliardi di euro e un giro d’affari per i produttori che si attesta sui 3 miliardi di euro. Sono questi, secondo Assobibe, i numeri registrati nel 2009 dal comparto nazionale dei soft drink che a livello di consumi si mantiene stabile con 6,5 miliardi di euro e 5 miliardi di litri, di cui 3 per le bibite gassate e 2 per quelle piatte.

Con 66 litri annui pro capite, gli italiani dimostrano quindi di preferire le bollicine e in particolare le cole che rappresentano il 53,4% dei volumi complessivi, seguite da aranciate (21,5%) e gazzose (9,3%). Più contenute le vendite di chinotto (3,5%), pompelmo (2,8%), limonata (2,7%) e acqua tonica (1,7%).

A bere analcolico sono soprattutto il Nord-ovest, dove si concentra il 29,6% delle vendite, e il Sud con il 27,4%, mentre  i consumi sono più bassi al Centro (21,6%) e Nord-est (21,5%). E dove acquistano gli italiani? Il canale preferito resta la grande distribuzione con una quota del 68%, seguito dall’horeca con il 21% e dal dettaglio tradizionale con l’11% dei volumi.