Il latte, lo yogurt e i formaggi non dovrebbero mai mancare nell'alimentazione quotidiana poiché costituiscono uno dei cinque gruppi di alimenti di cui le linee guida per una sana alimentazione consigliano la presenza nella dieta, in primo luogo come fonti di calcio e di proteine di elevata qualità.

Questo discorso vale a maggior ragione per i bambini e gli adolescenti, visto che la maggior parte della massa ossea viene accumulata entro i 18-20 anni e che i prodotti lattiero caseari contribuiscono per quasi il 50% all'assunzione giornaliera raccomandata di calcio, l’elemento più prezioso per le ossa. È questo il messaggio lanciato ai medici che hanno partecipato alla giornata di approfondimento scientifico sui prodotti lattiero caseari tenutasi al "Forum risk management in sanità" , ad Arezzo.

A riepilogare le caratteristiche positive e insostituibili del latte vaccino, nell’ambito dell’evento promosso tra gli altri dal ministero della Salute, dall’Istituto superiore di sanità e dalla Conferenza delle regioni, è stato il prof. Carlo Cannella dell'università La Sapienza di Roma che ha posto l'attenzione sull'apporto di proteine d’alto valore biologico, peptidi bioattivi, vitamine, minerali e lattosio, lo zucchero tipico del latte che migliora l'assorbimento del calcio e dello zinco presenti naturalmente.

Il prof. Andrea Vania dell'università La Sapienza ha ricordato che il latte e lo yogurt dovrebbero entrare nell'alimentazione di ogni giorno dopo il divezzamento, terminato l'allattamento al seno e il periodo delle varie formule per l'infanzia. Le ragioni sono molteplici: "La principale è garantire l'apporto di calcio, così da contribuire a formare una 'massa ossea' che protegga il futuro adulto dal rischio osteoporosi, ma non va dimenticata neppure l'elevata qualità nutrizionale di proteine, lattosio e grassi forniti da latte e yogurt".

Della salute dei più piccoli ha parlato anche la dottoressa Anna Maria Castellazzi dell'università di Pavia che ha focalizzato il suo intervento sulle evidenze scientifiche legate al consumo di probiotici in pediatria. Dal canto suo la prof. Carla Favaro dell'università Milano Bicocca ha sottolineato il ruolo fondamentale di pediatri e medici di famiglia nel sensibilizzare i ragazzi, e prima ancora i genitori, sull'importanza di corretti stili di vita volti anche ad ottimizzare la salute delle ossa.

Un approfondimento particolare è stato dedicato ai probiotici, di cui è stato presentato il "position paper" promosso da Assolatte e realizzato dal Nutrition Foundation of Italy che, come sottolineato dal dottor Andrea Poli della NFI, fa il punto sulle evidenze scientifiche di questi microrganismi e sulla loro relazione con la salute. I probiotici sono organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio salutistico. I microrganismi benefici sono presenti negli alimenti oppure addizionati. I batteri lattici (LAB, Lactic Acid Bacteria), per la maggior parte rappresentati dai lactobacilli, e i bifidobatteri sono le più comuni tipologie di microrganismi probiotici; ma anche alcuni lieviti e bacilli possono essere utili. I probiotici vengono comunemente consumati insieme agli alimenti fermentati che li contengono, come lo yogurt. Al Forum di Arezzo il professor Lorenzo Morelli dell'università Cattolica di Piacenza ha illustrato le nuove applicazioni dei batteri probiotici aperte dalla ricerca genomica, mentre il professor Lucio Capurso dell'Azienda ospedaliera San Filippo Neri ha presentato le evidenze cliniche legate al consumo dei probiotici nell'adulto.