Rappresentano il 24% dell’intero fatturato del settore alimentare e controllano il 35% della produzione lorda vendibile agricola in Italia. Stiamo parlando delle imprese cooperative agricole italiane, che secondo i dati del rapporto 2006-2007 realizzato dall’Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - istituito presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - crescono di anno in anno e registrano un fatturato superiore ai 32 miliardi di euro.

Sono 5.748 le cooperative agricole italiane associate alle cinque organizzazioni di rappresentanza - Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci-Agrital, Unci-Ascat e Unicoop -, coinvolgono circa 866.600 soci, 90.600 addetti e hanno una dimensione media di 5,3 milioni di euro. All’interno del sistema agroalimentare italiano svolgono indubbiamente un ruolo importante e si dimostrano un efficace strumento di valorizzazione della produzione agricola nazionale.

Dei 45 miliardi di euro di produzione lorda vendibile, il 35% (poco meno di 16 miliardi) è infatti trasformato da imprese cooperative. Rispetto agli altri Paesi europei, il sistema cooperativo agricolo italiano registra una quota dell’82% di materia prima conferita dai soci. Una caratteristica che mette in luce come le cooperative siano il principale garante del modello produttivo made in Italy.

Cresce anche l’export, che guadagna 4,4 punti percentuali grazie ai continui investimenti sui mercati esteri delle imprese agricole. Successi in tutti i campi, quindi, grazie anche alla crescita delle dimensioni delle imprese resa possibile da processi di concentrazione e di integrazione che hanno coinvolto il 39% delle cooperative agroalimentari, aumentandone la capacità competitiva, specie sui mercati esteri e nei confronti della gdo, e migliorando la posizionamento sul mercato.