di Federica Bartoli

Nel corso dell’assemblea generale del Consorzio di Tutela del Grana Padano che si è tenuta lo scorso 18 aprile, sono emersi i dati di produzione, vendite ed export registrati durante il 2023.

Dal 1998, anno di attivazione della Dop Grana Padano, fino allo scorso anno l’incremento della produzione è stato del 66,87%, del 46,11% negli ultimi 20 anni, crescendo del 4,84% rispetto al 2022.

Ripartita su base territoriale e comprendendo tutte le strutture produttive, la provincia di Mantova con 27 caseifici risulta il territorio più produttivo con 1.656.325 forme, pari al 30,36% della produzione (29,8% nel 2022). Seguono Brescia, con 1.255.020 forme lavorate in 29 aziende, e Cremona con 946.156 forme realizzate nei suoi 9 caseifici.

Sempre nel corso dello scorso anno, la categoria “Formaggi duri tipici italiani” ha sviluppato in Italia un trend a volume positivo pari al +4,8% rispetto al 2022. Con una quota del 45,2% a volume, il Grana Padano si conferma leader della categoria insieme al Trentingrana, mostrando una performance stabile a volume (+0,4%) a fronte di una crescita a valore dell’8,8% legata al protrarsi della fase inflattiva. Se poi si esclude il Trentingrana in forte calo con volumi a -9,6%, la performance del Grana Padano risulta ancora migliore, con un +0,7% a volume.

Il prezzo medio del Grana Padano Dop ha inoltre registrato una crescita dell’8,9%, arrivando a 14,68 €/kg. Su base annua il valore raggiunto dall’intera categoria dei formaggi duri si è attestato a 15,76 €/kg, registrando una crescita del 6,8% rispetto al 2022, quindi inferiore a quella del Grana Padano Dop e del Trentingrana, salito del 7,7% sino a 15,40 €/kg.

Il Grana Padano Dop si conferma inoltre leader in tutte le aree geografiche Nielsen, pur con trend diversi, e con quote di mercato nel comparto tra il 43,7% nel Nord est e il 46,8% di Sud e Isole.

Tendenze analoghe per le vendite nei vari canali distributivi. Grana Padano e Trentingrana detengono la quota di mercato più alta tra i formaggi duri tipici, tra il 41,5% dei discount e il 46,7% dei supermercati.

L’Europa, con 2.060.484 forme, assorbe l’83% delle esportazioni, con un incremento del 6,9% rispetto al 2022. E la Germania, con una crescita del 5,53%, consolida il primato di principale destinatario, per un totale di 599.448 forme.

Nel complesso, anche i mercati extra UE, dopo l’espansione registrata nel 2022, consolidano un incremento del 5,14%, per un volume complessivo di 607.530 forme.