E proprio spostandosi sul livello mondiale si scopre che gli italiani non solo non sono i maggiori consumatori di uova nonostante la fama della loro cucina, ma si trovano piuttosto indietro rispetto ai primi in classifica. È infatti vero che la produzione 2009 è cresciuta dell’1% per un fatturato del comparto pari a 1.480 milioni di euro, ma in vetta ai consumi ci sono il Messico con 350 uova consumate pro-capite, il Giappone con 330 e la Cina con 320. In totale si stima che nel mondo vengano quotidianamente consumate quasi 2 miliardi e mezzo di uova, per un totale annuo di 900 miliardi.
Tornando all’Italia, in un anno complesso come il 2009 (i consumi alimentari hanno segnato -3,6%), le uova si sono distinte per un andamento positivo. Secondo l’Una per quelle destinate al consumo diretto i prezzi sono cresciuti del 4% e i costi si sono ridotti del 10%, mentre per quelle destinate all’utilizzo nei vari prodotti alimentari i prezzi sono risultati allineati ai costi.
A salire, come si accennava, è stata anche la produzione: lo scorso anno sono state prodotte in Italia 13 miliardi e 84 milioni di uova contro i 12 miliardi e 952 milioni del 2008 (+1%). Il consumo, invece, resta stabile con 12 miliardi e 901,5 milioni, contro i 12 miliardi e 991,5 milioni del 2008 (-0,69%).
“La nostra è una produzione di qualità – dice Aldo Muraro, presidente dell’Una – in quanto nel nostro Paese poniamo la massima cura nel fornire alla gallina un’alimentazione a base di sostanze naturali quali il granturco e il grano perché, com’è noto, l’uovo vien dal becco, cioè è buono se la gallina ha mangiato bene”.