La media del pollo, o meglio della gallina, dice che nel 2009 ogni italiano ha consumato in media 215 uova, il 64% delle quali, cioè 150, mediante gli acquisti famigliari, mentre la quota rimanente è stata consumata sotto forma di pasta, dolci e preparazioni alimentari varie. Dati curiosi, resi noti dall’Unione nazionale dell'avicoltura, che l’8 ottobre ha celebrato il World egg day, la Giornata mondiale dell’uovo, organizzata dall’International egg commission, l'organismo internazionale che rappresenta gli interessi dei produttori di uova a livello planetario.

E proprio spostandosi sul livello mondiale si scopre che gli italiani non solo non sono i maggiori consumatori di uova nonostante la fama della loro cucina, ma si trovano piuttosto indietro rispetto ai primi in classifica. È infatti vero che la produzione 2009 è cresciuta dell’1% per un fatturato del comparto pari a 1.480 milioni di euro, ma in vetta ai consumi ci sono il Messico con 350 uova consumate pro-capite, il Giappone con 330 e la Cina con 320. In totale si stima che nel mondo vengano quotidianamente consumate quasi 2 miliardi e mezzo di uova, per un totale annuo di 900 miliardi.

Tornando all’Italia, in un anno complesso come il 2009 (i consumi alimentari hanno segnato -3,6%), le uova si sono distinte per un andamento positivo. Secondo l’Una per quelle destinate al consumo diretto i prezzi sono cresciuti del 4% e i costi si sono ridotti del 10%, mentre per quelle destinate all’utilizzo nei vari prodotti alimentari i prezzi sono risultati allineati ai costi.

A salire, come si accennava, è stata anche la produzione: lo scorso anno sono state prodotte in Italia 13 miliardi e 84 milioni di uova contro i 12 miliardi e 952 milioni del 2008 (+1%). Il consumo, invece, resta stabile con 12 miliardi e 901,5 milioni, contro i 12 miliardi e 991,5 milioni del 2008 (-0,69%).

“La nostra è una produzione di qualità – dice Aldo Muraro, presidente dell’Una – in quanto nel nostro Paese poniamo la massima cura nel fornire alla gallina un’alimentazione a base di sostanze naturali quali il granturco e il grano perché, com’è noto, l’uovo vien dal becco, cioè è buono se la gallina ha mangiato bene”.