di Emanuele Scarci

In una settimana Nutkao mangia prima la belga Boerinneke e poi la siciliana Antichi Sapori dell’Etna. La società di Bronte è specializzata in prodotti al pistacchio sia per il retail che per l’Horeca, conta su due stabilimenti e una distribuzione in 52 paesi con un fatturato che nel 2020 supera i 55 milioni di euro. La doppietta permetterà al gruppo di Canove (Cuneo) di aumentare anche i ricavi con marchi propri e superare i 250 milioni di fatturato, nel gruppo di testa del settore.

Nutkao produce creme spalmabili conto terzi (per esempio Pan di Stelle per Barilla) e nel 2020 ha realizzato ricavi consolidati per oltre 180 milioni e un Ebitda di qualche punto superiore al 10% della media di mercato del comparto. Nutkao nel 2015 ha aperto uno stabilimento in North Carolina per la produzione di creme per retail e industria, seguito nel 2018 da quello di Accra, dove si lavorano fave di cacao esclusivamente ghanesi. La società è controllata a maggioranza dal fondo di private equity White Bridge Investments e con varie quote di minoranza, tra cui il 10% della famiglia Braida.

<<L’acquisizione di Boerrineke – spiega Federico Fulgoni, ceo di Nutkao Group – rientra nella strategia di crescita nell’area specifica di Olanda, Belgio, Francia e Germania. Boerrineke è il secondo brand di creme spalmabili al cioccolato del Belgio. Pistì (il brand principale di Antichi Sapori dell’Etna ndr) invece ci dà un brand alto di gamma sia nel retail che nella pasticceria. Inoltre il pistacchio è un prodotto nuovo e giovane. Non c’è ristorante che non abbia un piatto con il pistacchio negli ingredienti>>.

Che quota avete rilevato di Antichi Sapori dell’Etna?

Il 100%. E anche di Boerrineke.

I fondatori Nino Marino e Vincenzo Longhitano rimarranno in azienda?

Certo. Non vogliamo svuotare l’azienda di chi ne conosce i meccanismi. Inoltre lavoreranno anche nel gruppo.

Marino e Longhitano progettavano di aprire un polo di produzione da 5 milioni di dollari in California, dove c’è la materia prima. Il progetto è ora accantonato con la vostra fabbrica in North Carolina?

Non è così automatico, anche se avere un presidio sul territorio aiuta a risolvere i problemi. In realtà il progetto in California solletica anche me e potrebbe anche accelerare, ma ne parlerò con Nino e Vincenzo.

Immagino che ora lei si prenderà del tempo per integrare le tre aziende. O vi manca qualcosa?

La cosa più urgente che desidero è che il mercato risponda bene. Abbiamo aziende sane e con buoni prodotti. Inoltre vorrei che il governo non scaricasse sulle imprese incombenze che non ci riguardano. E non mi riferisco solo al green pass.