Tesla ha migliorato la gestione della carica della sua Powerwall, la batteria ricaricabile domestica in grado di attingere corrente elettrica dall’impianto fotovoltaico o dalla rete elettrica.

Con l’aggiornamento del software, la Powerwall riesce a bilanciare le esigenze di energia elettrica della casa con la necessità di ricaricare l’auto durante un black out: il software interno tiene conto ora sia del livello di autonomia dell’autovettura Tesla, che del fabbisogno energetico domestico e, a seconda delle impostazioni impartite attraverso la app mobile, è in grado di disattivare in automatico la ricarica dell’autovettura per concentrare tutta l’energia residua sulle necessità familiari.

Da alcuni anni, quindi, la Powerwall è la soluzione Tesla all’autonomia energetica delle famiglie proprietarie di una loro autovettura: il sistema domestico nella versione completa, infatti, prevede l’installazione di un innovativo impianto fotovoltaico a tegola perfettamente integrato con il tetto della propria abitazione.

Stando ai dati dichiarati dal costruttore, una Powerwall è in grado di fornire autonomia ad un’abitazione per circa una settimana a determinate condizioni di consumo energetico, caratteristica che ha garantito il suo crescente successo e generato una domanda tale da aver generato una lunga lista d’attesa per riceverla.

La nuova funzionalità di bilanciamento della carica, disponibile da alcuni giorni, giunge in un momento positivo anche per le azioni Tesla (TSLA) quotate al Nasdaq, la Borsa dei tecnologici di New York.

Il tema dell’autonomia energetica delle comunità locali e delle famiglie viaggia di pari passo con il rispetto dell’ambiente, un tema sempre più caro anche al mercato finanziario come ha dimostrato la lettera di pochi mesi fa di Larry Fink, CEO del fondo statunitense BlackRock. La società automotive Tesla è pienamente inserita nel solco delle imprese impegnate nella lotta al cambiamento climatico, offrendo autovetture a emissioni zero ed alimentate, per mezzo dell’impianto Powerwall, a energia solare.

Questo impegno costante a favore dell’ambiente ripaga anche in termini finanziari: nonostante il prezzo del titolo quotato in Borsa abbia subito un calo di valore in linea con tutto il segmento dell’automotive, infatti, ora comprare le azioni Tesla è tornato a essere uno degli obiettivi degli investitori del comparto Trasporti.

Il titolo Tesla, infatti, ha ripreso un andamento decisamente positivo in questi ultimi giorni, favorito anche dalle recenti iniziative adottate dalla società di Elon Musk, come appunto quella di apportare migliorie al sistema di gestione del consumo energetico della Powerwall.

La Tesla Powerwall, giunta alla terza revisione, non è l’unica batteria domestica per l’accumulo di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, o stivata in loco acquistandola dalla rete pubblica, disponibile sul mercato: altre aziende, infatti, producono soluzioni simili e fanno concorrenza alla società americana.

Tra le batterie domestiche di punta concorrenti della Tesla Powerwall troviamo, ad esempio, la LG Chem e la batteria da accumulo Sonnen, la Varta Element, tutte soluzioni paragonabili tra loro ma che hanno ovviamente caratteristiche differenti e capacità di stoccaggio in loco della corrente elettrica in diversi tagli per coprire le necessità di corrente elettrica più disparate.

L’associazione di un impianto fotovoltaico, collocato solitamente sul tetto dell’abitazione, ad una batteria per accumulo consente di non sprecare l’eccesso di energia prodotta dall’impianto stesso e di poterla utilizzare nelle ore notturne, quando l’impianto fotovoltaico va naturalmente a riposo.

La Powerwall o più genericamente una batteria da accumulo casalinga, potrebbe diventare in futuro una soluzione di indipendenza energetica perché oltre a garantire l’illuminazione della casa, il funzionamento degli elettrodomestici e la ricarica dell’auto, può anche riscaldare la casa, se il sistema viene opportunamente dimensionato.

La batteria ad accumulo di Tesla, quindi, si dimostra il connubio ideale tra le rinnovate esigenze delle famiglie, la tecnologia, il rispetto dell’ambiente che ci circonda e il giusto bisogno dei mercati finanziari di trarre profitto dai beni prodotti dall’azienda quotata in Borsa in cui hanno investito.