Le Cantine Toso di Cossano Belbo (Cn), tra le più grandi cantine private piemontesi, archiviano il 2023 con 45 milioni di euro, segnando un +25% rispetto al 2022, fortemente condizionato dalla situazione geopolitica internazionale. Sorride anche la voce export, da sempre leva fondamentale per l’azienda: vale 30 milioni di euro circa, 65% del fatturato. A contribuire alla crescita dell’azienda anche la ripresa dei consumi fuoricasa, a cui l’azienda punta con il brand Gamondi.

Le Cantine Toso hanno vissuto ripercussioni importanti negli anni passati soprattutto per il conflitto Russia-Ucraina. Su 30 milioni di bottiglie prodotte, Toso ne esportava circa 1 milione in Russia e 5 milioni in Ucraina: l’export nell’Europa dell’Est (Russia, Ucraina e Paesi limitrofi) valeva il 20% del totale delle esportazioni. A Toso va il merito di aver reagito immediatamente alla situazione drammatica con una strategia attenta che si è mossa su due linee: consolidare mercati storici e strategici (Francia, Belgio, Svizzera, …) e sostenere la crescita delle vendite in Polonia ed Europa del Nord. Contemporaneamente i prodotti delle Cantine Toso hanno debuttato nel Far East, in particolare in Corea, Cina, Giappone e Vietnam, mercati dalle grandissime potenzialità per il made in Italy.

L’azienda, in ottica di miglioramento continuo della produzione, da alcuni anni ha avviato un percorso di trasformazione in una cantina 4.0: dal 2020 a oggi sono stati investiti oltre 4 milioni di euro. Parallelamente agli investimenti in tecnologia, Toso ha destinato importanti risorse alla ricerca di soluzioni sostenibili.