Secondo l’inchiesta condotta dall’Isae dal primo al diciannove di luglio su un panel di 1.000 imprese della piccola e grande distribuzione, la fiducia dei commercianti italiani evidenzia un significativo peggioramento. L’indicatore, considerato al netto della componente stagionale, scende infatti da 103 a 99,4, portandosi sui livelli minimi dall’ottobre dello scorso anno. Tale evoluzione è imputabile, in particolare, a opinioni più sfavorevoli sulle vendite correnti e future; in nuovo accumulo è giudicato, inoltre, il livello delle giacenze. Quanto alle variabili che non entrano nella definizione di fiducia, tornano a peggiorare lievemente le attese riguardo al volume futuro degli ordini, mentre ancora stabili si confermano quelle relative all’evoluzione del mercato del lavoro. Dal lato dei prezzi, la maggior parte giudica la dinamica inflazionistica in rallentamento con riferimento sia a quella corrente che a quella futura. Disaggregando i risultati per tipologia distributiva, l’evoluzione negativa della fiducia risulta diffusa in entrambe i circuiti: depurato dai fattori stagionali, l’indicatore si sposta, infatti, da 103,4 di giugno a 100,2 nella distribuzione tradizionale e da 105,9 a 100,1 in quella moderna.